Debutto complicato per gli incentivi 2025: niente click day, arriva un tutorial. Paletti stringenti (Fua, Isee, rottamazione) dividono consumatori e filiera. Sullo sfondo, l’idea Ue del leasing sociale per allargare l’accesso alla mobilità elettrica.
Cosa è successo davvero
Il debutto degli incentivi 2025 per auto e mezzi elettrici parte in salita: niente apertura della piattaforma per i cittadini nella data attesa, ma la pubblicazione di un tutorial con istruzioni per gestire la fase di prenotazione. L’obiettivo dichiarato è accompagnare l’avvio ed evitare congestioni.
Il quadro normativo e le risorse
La cornice è fissata dal decreto 2025 che stanzia 597 milioni a valere sul Pnrr per il rinnovo dei veicoli privati e commerciali leggeri a zero emissioni. I contributi arrivano fino a 11.000 euro per i privati (soglia Isee fino a 40.000 euro) e fino a 20.000 euro per le microimprese. È obbligatoria la rottamazione di un’auto termica fino a Euro 5 e il veicolo rottamato deve essere intestato da almeno sei mesi.
I paletti che fanno discutere
La misura è mirata geograficamente: ne beneficiano persone fisiche e microimprese con residenza o sede nelle “Aree urbane funzionali” (Fua), ossia città sopra i 50.000 abitanti e i comuni della relativa cintura di pendolarismo. È una scelta che accende il dibattito perché esclude una parte rilevante del territorio e impone controlli documentali stringenti.
La mappa delle Fua
In attesa degli aggiornamenti post-Censimento, l’accesso al bonus è legato all’elenco delle Fua vigente alla pubblicazione del decreto. Verificare il proprio comune resta il primo passo pratico per capire se si rientra nella platea.
Perché il click day si ferma
La scelta del tutorial al posto del “via” immediato punta a uniformare i passaggi tra concessionari e richiedenti e a ridurre il rischio di blocchi. La cronologia amministrativa resta invariata, ma la prenotazione effettiva per i cittadini non scatta nella data inizialmente attesa.
Le reazioni della filiera
Le associazioni dei costruttori e degli importatori chiedono operatività rapida e meno burocrazia, segnalando un mercato ancora debole e quote BEV contenute. Sul fronte dei consumatori, si contestano in particolare i vincoli territoriali e l’obbligo di rottamazione.
La posizione del governo
La linea dell’esecutivo punta a una transizione sostenibile sul piano sociale: “arrivare a un mercato dove il potere d’acquisto dei cittadini renda normale scegliere tra endotermico ed elettrico”, ha affermato il ministro, sottolineando la necessità di portare la competizione di prezzo su livelli più accessibili.
L’idea del leasing sociale in Europa
Nel dibattito si inserisce la proposta del “leasing sociale” a livello Ue: canoni calmierati, veicoli elettrici prodotti in Europa e platee mirate ai redditi medio-bassi. Il modello, già testato in Francia, ha mostrato canoni intorno a 140–200 euro/mese e un forte interesse del pubblico, a supporto della filiera europea.
Che cosa fare adesso
- Verificare la propria Fua di residenza/sede.
- Preparare Isee e documentazione di rottamazione (con intestazione da almeno sei mesi).
- Seguire il tutorial ministeriale per l’accesso alla piattaforma.