La Fed si prepara a un nuovo allentamento mentre Francoforte resta prudente. Dati, listini asiatici al completo, valute, materie prime e i segnali dei futures sull’avvio in Europa.
(Foto: Christine Lagarde, presidente della Bce, e Jerome Powell, presidente della Fed).
La settimana si apre con due registi della finanza globale su palchi diversi: il 28-29 ottobre tocca alla Federal Reserve, il 30 ottobre alla Banca centrale europea riunita a Firenze. Gli approcci restano distanti: Washington punta a un ulteriore taglio dei tassi dopo la mossa di settembre; l’Eurotower difende la pausa, con lo sguardo già a dicembre.
Cosa aspettarsi dalla Fed
Il mercato sconta probabilità elevata di un nuovo taglio dei Fed funds in un contesto di inflazione che rallenta e crescita disomogenea. Un segnale accomodante della banca centrale indebolirebbe ulteriormente il dollaro e potrebbe riaccendere l’appetito per il rischio su azioni e credito.
Bce in stand-by
Per la riunione di Firenze la Bce è attesa ferma sui tassi. L’equilibrio fra prezzi in raffreddamento e attività ancora fragile suggerisce prudenza. La discussione interna tra “colombe” e “falchi” converge su un assunto: “attendere dati migliori” prima di muoversi.
Perché dicembre conta
Il momento chiave potrebbe essere dicembre: il quadro che si profila include l’effetto ritardato dei dazi statunitensi sulle filiere europee, il possibile rafforzamento dell’euro e i vincoli fiscali nei principali Paesi Ue. Se questi fattori pesassero sulla crescita, non è escluso un nuovo allentamento in area euro.
Valute e oro
Nel Forex l’euro resta sostenuto dall’idea di una pausa Bce prolungata, mentre il dollaro perde slancio in vista della Fed. USD/JPY oscilla su livelli elevati, con lo yen appesantito dai differenziali di rendimento. L’oro interrompe la lunga serie positiva settimanale: prese di profitto e rendimenti reali meno favorevoli hanno innescato una correzione dopo i massimi storici.
Petrolio e gas
Petrolio in altalena tra timori di offerta e domanda debole: i future Brent e WTI si mantengono nell’intorno dei 60-65 dollari al barile, con strappi legati a decisioni OPEC+ e sanzioni. Gas naturale europeo ancora volatile per meteo, stoccaggi e flussi GNL, con oscillazioni rapide sulle prime scadenze.
Cosa osservare oggi
- Dati macro in avvicinamento: inflazione Usa ed eurozona, fiducia imprese/consumatori, Pmi.
- Guidance societarie di fine trimestre: sensibilità alta ai margini e al costo del denaro.
- Cross euro/dollaro e yen: movimenti rapidi possono amplificare la volatilità azionaria europea.