Nikkei in volo dopo la svolta politica a Tokyo, oro sopra quota record, petrolio in rialzo sull’Opec+ prudente; euro, sterlina e yen cedono terreno mentre i futures europei restano cauti.
Asia, numeri e clima
Tokyo fa da locomotiva e trascina il sentiment globale. Nikkei 225 +5,00%. In scia, ecco le chiusure che mi hai indicato e che riporto integralmente: S&P/ASX 200 -0,07%; Shanghai +0,52%; SZSE Component +0,35%; China A50 -0,31%; DJ Hang Seng -0,57%; Taiwan Weighted +1,45%; KOSPI +2,70%; IDX Composite -0,06%; Nifty 50 +0,46%; BSE Sensex +0,43%; VN 30 +1,95%. Inclusa Mumbai come richiesto, con Nifty 50 e BSE Sensex entrambe positive.
Il movimento giapponese è stato innescato dall’esito politico a Tokyo, interpretato dal mercato come propizio a uno stimolo fiscale e a una BoJ meno aggressiva. In parallelo lo yen scivola e i rendimenti lunghi nipponici si muovono al rialzo: un mix che ha alimentato la corsa degli exporter e la rotazione su ciclici.
Valute, il dollaro prende quota
Sul Forex la fotografia è netta: EUR/USD si attesta nell’area 1,172–1,173, GBP/USD attorno a 1,344, mentre USD/JPY buca la soglia 150, riflettendo le scommesse su più spesa a Tokyo e un Fed path comunque accomodante nella narrativa di breve. In Europa la tenuta del dollaro pesa sui listini export-sensibili e frena l’appetito per il rischio sui settori più levered al ciclo.
Materie prime, oro superstar e greggio in rimonta
L’oro aggiorna i massimi storici in area 3.900–3.930 $/oncia, con un flusso rifugio alimentato dall’incertezza politica statunitense e da un cambio yen debole. Petrolio Brent in rialzo intorno a 65,4 $/bbl, WTI vicino a 61,7 $/bbl, dopo la decisione Opec+ di un incremento produttivo più contenuto del previsto da novembre. Gas TTF europeo stabile-morbido nell’intorno dei 31 €/MWh sul front-month, dentro un range compresso che sconta stoccaggi elevati e consumi industriali ancora tiepidi.
Europa, i futures guardano all’apertura
I futures europei si muovono in leggero frazionale/flat: Euro Stoxx 50 invariato a lievemente positivo, segnale di attesa in vista di dati macro leggeri (costruzioni, vendite al dettaglio) e di un’agenda fitta di interventi di banchieri centrali. FTSE MIB atteso prudente in scia al quadro continentale; DAX e CAC 40 impostati a un avvio senza strappi, mentre FTSE 100 resta appeso alla traiettoria delle materie prime e alla debolezza della sterlina.
Cosa dicono gli operatori
Dal lato equity, l’interpretazione dominante è che il rally giapponese non sia puramente tecnico. Un team economico di una primaria casa d’investimento sintetizza così il quadro: “Le paure di un’espansione fiscale estrema o di pressioni sulla BoJ appaiono esagerate”. Sul fronte crypto-macro, un altro strategist rileva: “Il shutdown Usa questa volta conta: bitcoin si muove con i rischi di governo e il premio a termine dei Treasury”. Sul metallo giallo, in sala operativa si parla di “acquisti rifugio puri, con trigger nel calo dello yen e nella narrativa di ulteriori tagli Fed”. Infine sull’energia, il consenso è che l’Opec+ stia seguendo una regia di stabilizzazione: taglia i rischi di shock di offerta ma non inonda il mercato, lasciando il Brent in un canale medio-basso coerente con domanda in rallentamento.
Bussola per l’investitore
Il quadro di giornata è coerente: Tokyo comanda la scena, l’oro difende i portafogli e il dollaro riprende fiato. In Europa, con futures piatti, la discriminante saranno guidance e dividendi nei settori a maggiore visibilità (healthcare, utilities regolamentate, telco difensive), mentre il beta puro rischia di restare volatile finché non arriveranno segnali più chiari su Fed, BoJ e politica Usa. Sul gas la stagionalità gioca a favore di prezzi moderati, ma attenzione a meteo e logistica Lng; sul petrolio il baricentro resta nelle mani di Riad-Mosca, con volatilità tattica attorno alle riunioni Opec+.