"Stiamo attraversando un periodo complesso", ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento al Congresso della Cisl, parlando della difficile situazione geopolitica e commerciale che sta investendo l’Europa e il mondo. Le sue parole fotografano un momento delicato per gli equilibri economici internazionali, segnato da tensioni crescenti tra le principali potenze, con ripercussioni che rischiano di riverberarsi direttamente sulla vita delle persone, sulle imprese e sull’occupazione. "Il contesto internazionale è molto incerto, molto instabile – ha affermato – con conseguenze inevitabili sull’economia reale, sulla tenuta dei livelli occupazionali e sulla produzione".
Meloni: "Contesto molto incerto, inevitabili conseguenze sull’economia reale"
Particolarmente critica, ha sottolineato la premier, è la situazione dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, dove si teme un'escalation tariffaria che potrebbe sfociare in una vera e propria guerra commerciale. "In questi giorni, come sapete, il governo è al lavoro per scongiurare una guerra commerciale con gli Stati Uniti – ha spiegato Meloni – che dal mio punto di vista non avrebbe alcun senso e che impatterebbe soprattutto sui lavoratori". Il riferimento è alle recenti frizioni sulle politiche doganali e agli interventi normativi che rischiano di innescare misure di ritorsione tra le due sponde dell’Atlantico. Una spirale che, secondo l’esecutivo italiano, va fermata prima che produca effetti dannosi sull’industria europea e in particolare su quella manifatturiera italiana, già sotto pressione.
Il ruolo dell’Unione Europea e l’impegno del governo
Meloni ha voluto ribadire che il governo italiano non sta agendo da solo su questo fronte: "Tutti i nostri sforzi sono rivolti a questo, chiaramente, in collaborazione con gli altri leader, con la Commissione europea che ha la competenza sul dossier". Una precisazione importante che sottolinea l’approccio multilaterale che l’Italia intende perseguire nella gestione delle crisi commerciali. Bruxelles ha, infatti, l’autorità per trattare e negoziare in materia di dazi e politiche commerciali comuni, ma il ruolo dei singoli governi nazionali, in particolare quello italiano, rimane cruciale nel contribuire alla costruzione di un fronte europeo compatto e pragmatico.
Allarme per le ricadute sui lavoratori
Nel suo intervento al Congresso della Cisl, Meloni ha voluto inoltre lanciare un messaggio diretto alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, indicando proprio questi ultimi come i più esposti alle ricadute di eventuali misure restrittive sul commercio internazionale. Lo spettro evocato è quello di un rallentamento della produzione industriale, con la conseguente erosione dei livelli occupazionali, in un momento in cui l’Italia cerca ancora di consolidare la ripresa post-pandemica e contrastare le spinte inflattive. Per la presidente del Consiglio, dunque, la priorità resta evitare contrapposizioni frontali con Washington e tenere alta la guardia su tutti i dossier economici internazionali, in un equilibrio difficile tra difesa degli interessi nazionali e le dinamiche complesse delle relazioni globali.