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Mediobanca, sfida MPS e nuovo Ceo: tutti i nomi in corsa

- di: Marta Giannoni
 
Mediobanca, sfida MPS e nuovo Ceo: tutti i nomi in corsa
Un banco a un bivio: Mediobanca chiede visione e mediazione
Leadership e visione strategica. Se l’offerta pubblica di scambio (OPS) di Monte dei Paschi dovesse avere successo – con MPS intenzionata a raggiungere almeno il 35 % (per esercitare un’influenza di fatto sui governi societari) o idealmente il 51 % entro l’8 settembre 2025 – il nuovo Ceo di Mediobanca dovrà coniugare solidità tecnica e sensibilità istituzionale. Luigi Lovaglio, ad di MPS, ha chiarito a Londra che “serve un nuovo Ceo dal profilo internazionale, capace di motivare il team e attrarre talenti”.

Equilibrio tra investitori e istituzioni

Roma, che ha ridotto la sua partecipazione in MPS dal 68 % al circa 12 %, ha appoggiato l’operazione con l’obiettivo di creare un “terzo polo bancario” per competere con Intesa e UniCredit. Il futuro amministratore delegato dovrà dialogare con Palazzo Chigi, BCE, fondi esteri e grandi soci (famiglie come Caltagirone e Del Vecchio, che insieme detengono il 27 % di Mediobanca).

Il profilo ideale: competenze trasversali

Background internazionale e investitori. Lovaglio ha specificato che servono capacità di dialogo con network globali e abilità nell'attirare investimenti. Serve esperienza su due fronti: mercati e istituzioni.

Forza nella trasformazione × wealth management. Nagel ha guidato la transizione verso un modello “Private & Investment Bank”, con il piano “One Brand One Culture” (2023‑26) e l’offerta su Generali e Banca Generali per rafforzare il wealth management. Il futuro Ceo dovrà continuare questa strada.

Mediazione e team building. Qualità personali, delicatezza politica e capacità negoziale saranno fondamentali per gestire i conflitti tra MPS, soci storici e governo.

I nomi sul tavolo: chi circola?

Secondo i retroscena delle ultime settimane, i nomi in circolazione includono:

  • Fabrizio Palermo – ex ad Cassa Depositi e Prestiti, oggi alla guida di Acea. Esperienza in asset pubblici/industriali e relazioni con assicurazioni. Curriculum forte, ma impegni attuali ne frenano la disponibilità.
  • Mauro Micillo – Ceo di IMI (Intesa Sanpaolo), manager scelto per competenza e visione internazionale.
  • Vittorio Grilli – ex ministro ed advisor JPMorgan, ipotizzato anche come successore in CdA.

Altri nomi non ufficiali includono manager con esperienze miste in investimento e regolamentazione.

L’altra faccia: il no di Nagel, il rilancio di Mediobanca

Nagel ha definito l’OPS “ostile”, “senza razionalità industriale” e “dannoso per gli azionisti”, denunciando gravi anomalie – tra cui l’acquisto di circa il 10‑12 % del capitale prima dell’assemblea del 16 giugno da parte di fondi e soci rilevanti.

Per respingere l’offensiva, ha proposto:

  • Acquisizione di Banca Generali per 6,3 miliardi di euro (giugno 2025), finanziata con la cessione del 13 % di Generali, per rafforzare il Wealth Management e alzare barriere all’ingresso.
  • Distribuzione ai soci di 5,74 miliardi di dollari (3 settimane fa) per valorizzare il titolo.

Fine di un'era o nuovo inizio?

Da oltre quindici anni Nagel rappresenta la “cabina di regia” della finanza italiana. L’ingresso di MPS segnerà una svolta. Piazzetta Cuccia entra in una nuova stagione, nella quale l’eredità Nagel dovrà confrontarsi con:

  • una crescita internazionale crescente e il consolidamento nel wealth;
  • la coesistenza con MPS in un conglomerato potenzialmente leader come “terzo polo” nazionale;
  • l’equilibrio tra pubblico e privato, ovvero tra governo, BCE, mercati e soci storici.

Il successore ideale avrà:

  • esperienza internazionale e nei rapporti istituzionali;
  • forti doti strategiche in wealth e M&A;
  • abilità politiche e negoziali, inclusa la capacità di dialogare con governo, BCE, fondi esteri e soci chiave;
  • leadership inclusiva, per unire team e stakeholder in un momento cruciale.

Fabrizio Palermo, Mauro Micillo e Vittorio Grilli incarnano elementi di questo profilo. Decisione attesa nei prossimi mesi, con orizzonte tra settembre (chiusura OPS) e fine 2025.

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