Medio Oriente: l'economia di Israele resiste, nonostante la guerra

- di: Redazione
 
L'economia di Israele, Paese da oltre un anno in guerra, resiste, nonostante il suo rating sia stato nuovamente declassato. Il ministro delle finanze, Bezalel Smotrich, dopo la recente campagna di attacchi che ha consentito a Israele di uccidere molti leader di movimenti islamisti sciiti, quali Hamas ed Hezbollah, ha detto che l'economia ''porta il peso della guerra più lunga e costosa nella storia del Paese", aggiungendo che è comunque ''forte'' e ''ancora oggi attrae investimenti''.

Medio Oriente: l'economia di Israele resiste, nonostante la guerra

"Se le recenti escalation dovessero trasformarsi in una guerra più lunga e più intensa, ciò avrebbe un impatto più pesante sull'attività economica e sulla crescita'', ha detto, da parte sua, Karnit Flug, ex governatore della banca centrale israeliana.

Per quanto riguarda Gaza, secondo le Nazioni Unite è ''da tempo in una crisi economica ed umanitaria'', mentre la Cisgiordania sta ''subendo un rapido e allarmante declino economico''.
Nel frattempo , secondo BMI, una società di ricerche di mercato di proprietà di Fitch Solutions, quest'anno l'economia libanese potrebbe contrarsi fino al 5% a causa degli attacchi transfrontalieri tra Hezbollah e Israele.
Secondo una stima del peggior scenario elaborata dall'Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale dell'Università di Tel Aviv, l'economia israeliana potrebbe subire una contrazione ancora maggiore.
Anche in uno scenario più favorevole, i ricercatori prevedono che il prodotto interno lordo pro capite di Israele (che negli ultimi anni ha superato quello del Regno Unito) quest'anno subirà un calo. Le cause? La popolazione israeliana cresce più rapidamente dell'economia e gli standard di vita diminuiscono.

Il Fondo Monetario Internazionale, prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno e del conflitto che ne è seguito, in un rapporto prevedeva che l'economia israeliana sarebbe cresciuta di un invidiabile 3,4% quest'anno.
Ora, le proiezioni degli economisti sono compresi in un range che va dall'1% all'1,9%. Anche la crescita del prossimo anno dovrebbe essere più debole rispetto alle previsioni precedenti.

Tuttavia, la banca centrale israeliana non è in grado di tagliare i tassi di interesse per dare impulso all'economia, perché l'inflazione sta accelerando, alimentata dall'aumento dei salari e dalla crescente spesa pubblica per finanziare la guerra. Le prospettive dei contraccolpi della guerra sono molto buie, non tanto per quel che dicono gli analisti, quanto perché lo afferma la Banca d'Israele che, a a maggio, aveva stimato che i costi derivanti dalla guerra potrebbero ammontare a 250 miliardi di shekel (66 miliardi di dollari) entro la fine dell'anno prossimo, comprese le spese militari e civili, come quelle per gli alloggi per migliaia di israeliani costretti a fuggire dalle loro case nel nord e nel sud. Ciò equivale a circa il 12% del PIL di Israele.
Ma queste stime potrebbero essere, drammaticamente, per difetto se il confitto si allargherà su base regionale.
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