MARR

 

L’esercizio si è chiuso con ricavi totali consolidati pari a 1.695,8 milioni di euro e utile netto a 66,6 mln nel 2019.


Ricavi totali consolidati a 1,696 miliardi di euro rispetto a 1,667 miliardi del 2018. Ebitda ed Ebit rispettivamente a 128,5 e 99,1 milioni di euro, dopo l’applicazione del principio contabile dell’Ifrs 16 i cui effetti sono stati pari a +9,1 milioni di euro sull’Ebitda e +0,8 milioni sull’Ebit (nel 2018 Ebitda ed Ebit, che non scontavano gli effetti dell’Ifrs 16, erano stati pari a 119,3 e 99,2 milioni di euro). Risultato netto pari a 66,6 milioni di euro, con un Eps (Earnings per share, ossia l’utile per azione) di 1 euro. Dividendo di 0,80 euro per azione (0,78 euro l’anno precedente).
Con questi risultati del consuntivo 2019 MARR (Gruppo Cremonini) mantiene saldamente la leadership italiana nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica.
Un Gruppo, MARR, che nonostante le incertezze nei consumi derivanti dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus mantiene salda la sua vicinanza ai clienti.
È da evidenziare che il risultato netto del 2019, pari come detto a 66,6 milioni di euro (con un effetto dell’Irs 16 pari a -0,2 milioni), è sì in calo rispetto ai 68,5 milioni del risultato dell’esercizio 2018, ma questo deriva da oneri non ricorrenti netti per 0,6 milioni di euro che pesano negativamente sul bilancio 2019 e da oneri non ricorrenti netti che avevano invece portato un contributo positivo di 0,8 milioni di euro al bilancio 2018.
Quanto al patrimonio netto consolidato, al 31 dicembre 2019 è pari a 339,8 milioni di euro (324,3 milioni di euro nel 2018).
Interessante è osservare l’andamento delle varie aree di business: la principale è la ‘Ristorazione commerciale e collettiva’, che si compone a sua volta dei clienti delle categorie ‘Street Market’ (operatori della ristorazione commerciale non strutturata come ristoranti, trattorie, pizzerie, alberghi ed in generale strutture non appartenenti a gruppi o catene, e clienti del segmento bar e della ristorazione veloce) e ‘National Account’ (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva). La seconda gamba del business è il Wholesale’ (grossisti).
Le vendite nella ‘Ristorazione commerciale e collettiva’ (clienti delle categorie Street Market e National Account) crescono, portandosi nel 2019 a 1.424 miliardi di uro (1,394 miliardi nel 2018). 
Nella principale categoria dello ‘Street Market’ (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene), che rappresenta la quota largamente maggioritaria del business di MARR, le vendite salgono a 1,128,2 miliardi di euro rispetto a 1.093 miliardi del 2018.
Le vendite ai clienti del ‘National Account’ (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) nel 2019 sono pari a 296 milioni di euro (300,9 nel 2018), mentre le vendite ai clienti della categoria dei ‘Wholesale’ (grossisti), che per la quasi totalità sono relative a prodotti ittici congelati della pesca, si attestano a 242,4 milioni di euro rispetto ai 249,0 milioni del 2018.
Ed è da ricordare poi il colpo messo a segno da MARR, che il 13 novembre scorso ha acquistato il 34% delle azioni di Jolanda de Colò S.p.A. da Intrapresa S.r.l. ed ha contestualmente sottoscritto con la società Aba S.r.l. della famiglia Pessot - de Colò, che detiene il 66% di Jolanda de Colò, un accordo irrevocabile che assegna a MARR - a partire dal 31 marzo 2022 - l’opzione per l’acquisto di una partecipazione di maggioranza di Jolanda de Colò. Con questa operazione MARR entra in partnership con la famiglia Pessot - de Colò, nello sviluppo del segmento premium delle forniture alimentari al Foodservice. Un accordo strategico importante, perché Jolanda de Colò è tra i principali operatori a livello nazionale nel segmento premium (alto di gamma) con oltre 21 milioni di euro di vendite nell’esercizio 2018 e circa 5mila clienti serviti con oltre 2mila prodotti dell’eccellenza culinaria.
Impossibile, vista l’emergenza sanitaria in atto e le sue conseguenze, effettuare previsioni sull’evoluzione della gestione 2020. “Le incertezze generate dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19 non permettono in questa fase - afferma il Gruppo MARR - di esprimere ipotesi realistiche sugli effetti che il fenomeno potrà avere sui consumi generali e, per quanto riguarda l’attività di MARR, sul mercato del foodservice nel nostro Paese”. MARR possiede una struttura organizzativa e distributiva capillarmente presente in tutto il territorio nazionale ed è in grado quindi di garantire l’adeguato livello di servizio a tutta la clientela ed in ogni area ed attività in cui siano presenti consumi alimentari extradomestici, anche quelli funzionali ai servizi pubblici e sanitari, quali ospedali e strutture per anziani.
Grazie alla propria consolidata leadership ed al suo network distributivo, MARR sta concentrando i propri sforzi nell’adeguare le misure organizzative e la gestione del servizio che continuano a ricevere gli apprezzamenti dai propri clienti i quali, afferma il Gruppo, “con il supporto di questo sistema distributivo, possono dedicare più efficacemente le proprie competenze nell’individuare possibili aree di futuro sviluppo”.
Molto alta è anche l’attenzione che la Società riserva alla gestione dei crediti commerciali e dei costi operativi, che da sempre si caratterizzano in MARR per un’elevata incidenza nei variabili, con lo scopo di garantire la continuità della qualità, di prodotto e di servizio offerti al mercato, in modo da aiutare a lenire ove possibili le contingenti difficoltà ed essere assolutamente pronta a ritornare in piena attività appena le attuali incertezze troveranno soluzione.

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