Marks & Spencer annuncia 7.000 tagli per colpa della pandemia

 
In un'epoca che ci ha abituato ha percepire i segnali, la notizia che la britannica Marks & Spencer, una delle più famose catene di vendita al dettaglio al mondo, sta per tagliare oltre settemila posti di lavoro, nei vari negozi sparsi per il pianeta, certamente costituisce un ulteriore elemento per comprendere che la crisi, determinata dalla pandemia, ma non solo, è ancora lontana dal potere essere superata.

Anche se, come sta accadendo sempre più di frequente, la riduzione del personale passerà attraverso il meccanismo di prepensionamento o su base volontaria, il taglio del personale di Mark & Spencer toccherà il 9 per cento del totale. Una percentuale di fatto simile a quella che altri gruppi (anche in settori cruciali, come quello automobilistico, dell'aviazione civile e del turismo) hanno dovuto decidere pur di sopravvivere.

L'annuncio di Mark & Spencer (che attualmente ha una forza lavoro di ottantamila persone nei sui negozi in tutto il mondo) è stato dato questa mattina, con l'ulteriore specifica che il taglio sarà ultimato in tempi brevissimi (tre mesi), imposti dalla crisi determinata dalla pandemia, ma anche da un calo degli acquisiti nei punti vendita.

Circostanza, quest'ultima, che ha spinto il management del gruppo a spiegare di ''volersi adattare alle mutevoli abitudini dei consumatori e di concentrarsi sulle proprie attività online''.

La riduzione dei posti di lavoro riguarderà essenzialmente il Regno Unito, compresi anche dei dirigenti. In ogni caso, il saldo non sarà netto (80.000 posti lavoro meno 7.000) perché il gruppo ha intenzione, per rafforzare il settore, di procedere ad assunzioni nel comparto delle vendite su Internet.

La nuova linea che M&S seguirà è stata spiegata da Stewe Roe, ceo del gruppo: ''A maggio, abbiamo annunciato che avremmo imparato dalla crisi, accelerato la nostra trasformazione e saremmo diventati un'azienda più agile in un mondo in cui le abitudini di consumo sono decisamente cambiate. Oggi annunciamo proposte per rendere ancora più flessibili le operazioni e le strutture gestionali del nostro punto vendita. "

Marks and Spencer ha dovuto registrare un calo delle vendite del 10% tra l'inizio di giugno e l'inizio di agosto. Il calo delle vendite sta riguardando soprattutto il ramo dell'abbigliamento e dei prodotti per la casa, da anni anello debole del gruppo, il cui fatturato è calato del 29,9% nel periodo in esame.

Il perché della contrazione delle vendite, secondo il gruppo, è stata conseguenza oltre che dalle misure per il distanziamento fisico, anche da un brusco abbassamento delle presenze nei negozi del centro delle città (dove M&S ha la sua tradizionale collocazione) e nei centri commerciali.

A suffragare le scelte del management l'aumento delle vendite on line che hanno toccato un + 39,2 per cento. Nello stesso periodo le vendite di prodotti alimentari sono aumentate del 2,5%, facendo ben sperare per l'esito della partnership (scatterà a settembre) con il distributore di cibo online Ocado.
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