Tra like e onde, l’estate dei giovani raccontata con vivacità, senza rinunciare alla profondità.
Un’estate digitale con il cuore un po’ solo
L’estate è sinonimo di mare, sole, spensieratezza. Ma per molti giovani di oggi, è anche tempo di scroll, di notifiche ansiogene e di silenzi interiori. Studi recenti mostrano un quadro sempre più complesso: la Gen Z, tra smartphone sempre in mano e vita social, manifesta livelli significativi di solitudine ed emozioni negative.
I social amplificano la solitudine
Una ricerca su 27 paesi UE rileva un legame solido tra l’uso intensivo dei social network e la solitudine nei giovani, mentre l’uso di app di messaggistica ha un impatto molto minore. Lo studio rileva: “Intensive use of social network sites correlates positively with loneliness and emotional distress”.
Più tempo online = meno connessione reale
In Italia, oltre un terzo dei giovani tra i 16 e i 30 anni mostra segni di dipendenza dai social, con il 34 % che passa più di due ore al giorno tra feed e storie. L’uso “passivo” – cioè il semplice osservare senza interazione – è associato a una riduzione dei contatti interpersonali reali.
Telefono Amico: parlano i giovani
Telefono Amico segnala un aumento del 13 % di contatti via WhatsApp nel 2024, soprattutto da giovani tra 15 e 35 anni. Le principali motivazioni? Solitudine emotiva (59 % via WhatsApp, 63 % via email) e disagio relazionale. Il professor Pompili avverte: “L’estate, pur simbolo di spensieratezza, può accentuare la sensazione di vuoto”.
Il disagio è globale
Un’indagine su 22 paesi segnala un calo significativo del benessere tra i diciottenni. A peggiorarlo, un vuoto relazionale e bassi livelli di fedeltà ai valori, tra cui quello della spiritualità.
Università e distanza emotiva
Uno studio su studenti italiani dopo un anno di lockdown rivela che più del 41 % soffre di solitudine percepita, associata a stress, difficoltà emotive e calo della motivazione accademica.
Commenti dal campo
- “Intensive use of social network sites correlates positively with loneliness and emotional distress.”
- “Solitudine e disagio tra i giovani: +13% su WhatsApp...”
Perché l’estate accentua questo stato
- Rottura delle routine: niente scuola, niente impegni strutturati → aumento del tempo libero non gestito.
- Comparazione social: gli altri appaiono in vacanza, felici e con amici – il contrasto con la propria realtà aggrava l’isolamento.
- Emozioni non riconosciute: la distinzione tra solitudine (malessere) e solitudine positiva (tempo con sé) diventa labile, peggiorando lo stato d’animo.
Come trasformare l’estate in connessione
- Diminuisci lo scorrimento passivo
Usa i social per incontri, non solo come spettatore: videochiamate, scambi di messaggi vocali, incontri veri.
- Ricostruisci le routine sociali
Partecipa a giornate in spiaggia con amici, camminate, serate con musica: creare rituali estivi aiuta a ridurre il vuoto emotivo.
- Coltiva la solitudine attiva
Impara a stare con te stesso: un diario, un libro, il mare al mattino – attività che permettono introspezione invece di fuga dal sé.
- Sfrutta i servizi di ascolto
Contatta organizzazioni come Telefono Amico – non solo in caso di emergenza, ma anche per momenti di azzeramento emotivo.
Una leva di riflessione
Questa estate, il mix mare-social-solitudine può diventare una leva di riflessione. Non serve rinnegare il digitale, ma imparare a usarlo per collegarsi, non per isolarsi. Ricorda: “Un like non basta, serve una voce amica”.