Deficit sotto il 3% già nel 2026, taglio Irpef fino a 33% e stop all’allarme spread: la nuova legge di bilancio accelera dopo l’estate.
(Foto: il ministro Economia e Finanze, Giovanni Giorgetti, con la premier Giorgia Meloni).
Dopo la pausa estiva, prende forma la manovra economica italiana, animata dall’obiettivo ambizioso di rimettere i conti in ordine e restituire ossigeno al ceto medio.
Tenuta dei conti e deficit programmato al ribasso
Il governo punta a spingere il deficit sotto il 3% già nel 2026, accelerando l’uscita dalla procedura di infrazione Ue.
La legge di bilancio approvata alla fine del 2024 prevede un deficit al 3,3% nel 2025, in calo dal 3,8% del 2024, con l’intenzione di scendere ancora entro il 2026.
Spread Italia–Francia: da minaccia a tranquillità
Sul fronte dei mercati, succede qualcosa di netto: lo spread tra Btp italiani e Oat francesi scende sotto i 10 punti base, livello più basso dal 2005.
Le stime indicano che il differenziale potrebbe azzerarsi, complice la maggiore stabilità politica italiana e le tensioni di bilancio in Francia. Su orizzonti più ampi, lo spread Btp–Bund si attesta intorno a 79–80 punti base.
Benefici per i redditi medi e misure previdenziali al vaglio
Sgravi fiscali dal tocco concreto
Si valuta una riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro, con benefici stimati in circa 440 euro l’anno per chi guadagna fino a 50.000 euro. Messaggio chiaro: il ceto medio torna al centro.
Pensioni: stop all’innalzamento automatico
Secondo la legge Fornero, l’aspettativa di vita spingerebbe l’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi nel 2027; il governo punta a sterilizzare questo aumento, eventualmente con un provvedimento distinto dalla manovra.
Il sottosegretario Durigon non esclude interventi più strutturati per rilanciare strumenti come la previdenza complementare o la “opzione donna”, mentre l’ipotesi quota 41 appare tramontata.
Il quadro agli occhi degli investitori
Chef d’orchestre di questo rinnovato clima di fiducia è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che sottolinea come proprio lo spread in discesa liberi risorse traducibili in maggiore margine di manovra.
Nel frattempo, con la Francia alle prese con un deficit strutturale elevato e un quadro politico instabile, l’Italia guadagna credibilità e paga meno interessi sul debito.
Il quadro: cosa c’è sul tavolo
- Taglio Irpef: dal 35% al 33% fino a 60.000 €; circa 440 € l’anno per redditi fino a 50.000 €.
- Deficit: 3,3% nel 2025; sotto il 3% dal 2026 per l’uscita dalla procedura Ue.
- Spread: Italia–Francia sotto 10 pb; Btp–Bund circa 79–80 pb.
- Pensioni: innalzamento a 67 anni e 3 mesi nel 2027 “sterilizzato”; possibili leve di previdenza complementare.
Gioco d'anticipo
Il governo italiano gioca d’anticipo: tagli fiscali mirati al ceto medio, stop all’austerità retriva, prevenzione dell’incubo pensioni e, soprattutto, una solida affidabilità finanziaria che convince i mercati. È questa la chiave di volta per ritrovare fiducia, rilanciare crescita e rafforzare la sovranità economica.