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Siamo sempre la terra dei cachi

- di: Barbara Bizzarri
 
Un raggiro è un raggiro è un raggiro. Lo Stato tormenta senza sosta i cittadini con misure coercitive, in teoria volte a salvaguardare la salute pubblica e in pratica destinate a farla quantomeno vacillare, e alcuni cittadini, in cambio, perculano lo Stato, come le ruggenti e tracotanti Francesca Calearo da Vincenza, supposta cantante in arte Madame, e la tennista Camila Giorgi, indagate per aver ricevuto vaccinazioni ergo lasciapassare verdi fasulli, con la discriminante che queste anime belle hanno preso in giro non soltanto lo Stato, ma anche tutti quelli che da anni vivono penalizzazioni, paure e omertà.

Siamo sempre la terra dei cachi

Eppure, c’è persino chi, per difendere una cialtrona che di straordinario ha soltanto l’arroganza con cui maltratta i fans senza poterselo permettere, si chiede “come sia possibile che, in un Paese democratico come l'Italia, chi non si fa due o tre punture senza fare nulla di male a nessuno (i contagi da Covid vengono sia dai Vax sia dai No Vax) passi per un delinquente”, dimostrando di aver vissuto finora su Marte, visto che è esattamente quanto accaduto a chi le tre punture non se le è fatte e, soprattutto, che la vexata quaestio non è punturarsi o meno, ma fingere di averlo fatto, alla faccia dei milioni di italiani privati di lavoro e dignità perché hanno scelto di denunciare il regime sanitario, e non di assecondarlo in modo fraudolento. Al bando poltiglie verdi e morìa delle mosche, si ha il coraggio, ora, di parlare di civiltà in difesa di gente che ha palesemente preso tutti per i fondelli: chi ha aggirato il sistema con questi sotterfugi mediocri di fatto lo ha rafforzato, contribuendo a una farsa dalle conseguenze tragiche, senza dimenticare i tanti che, in seguito all’inoculazione, hanno riportato danni gravissimi e sono stati pure derisi da allegri saltimbanchi sulla tv di stato, pagata dai contribuenti.

Proprio sullo stesso canale su cui ora si è garantisti per la partecipazione della madamina al Festival di Sanremo, non c’è stata alcuna esitazione a condannare Mietta, giudicata colpevole, all’epoca, di non essersi ancora vaccinata, in una aberrante inquisizione televisiva condotta da una alzapalette con velleità di giustiziera sanitaria. Quindi, se non marchiarsi equivale alla gogna, perfino mediatica, farlo per finta invece è da eroi: del resto, come da copione già scritto, a breve verrà insabbiato tutto. Conclusione: i soliti furbi hanno fatto bene a mentire mentre gli iloti perdevano lavoro e stipendio a causa di normative che di scientifico, è ormai risaputo, hanno ben poco. Questa è la vita, nell’amena terra dei cachi: ipocrisia, ricatti, disdegno della logica, declassata a reato, realtà distorta fino ad assumere la forma desiderata e una pletora di peracottari che, in un modo o nell’altro, riesce sempre a farla franca.
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