La sanità sarà “protagonista di questa legge di bilancio”. A dirlo è il ministro della Salute Orazio Schillaci, che in un’intervista al Corriere della Sera ha anticipato i numeri dell’impegno del governo: “Ai 4 miliardi già previsti lo scorso anno per il 2026 se ne aggiungeranno altri 2,2-2,5 miliardi per rendere più adeguato il Fondo sanitario nazionale”.
Legge di Bilancio, Schillaci: "Più fondi per la sanità, fino a 2,5 miliardi in più"
Una scelta che riflette la consapevolezza che il sistema sanitario, già messo a dura prova dalla pandemia, deve reggere alla crescita della domanda di cure dovuta all’invecchiamento della popolazione.
La priorità: assumere personale
Schillaci sottolinea che la prima emergenza da affrontare è rafforzare gli organici.
“Su un punto siamo tutti d’accordo – osserva –: i soldi serviranno per far fronte alla carenza di personale, quindi per assumere medici e infermieri. La popolazione invecchia e così aumentano i bisogni. La pressione sugli operatori va alleggerita”.
Secondo il ministro, rispetto al periodo pre-pandemia il numero complessivo dei medici non è diminuito, ma restano scoperte alcune specialità.
A pesare è soprattutto il dato sugli infermieri, che in Italia restano “tra i più bassi tra i Paesi Ocse in rapporto alla popolazione”.
Il nodo delle specializzazioni scoperte
Schillaci ammette che il problema non è solo quantitativo ma anche qualitativo: “Alcune aree specialistiche, come medicina d’urgenza, anestesia e pediatria, restano sguarnite. Servono incentivi per orientare i giovani medici verso queste discipline”.
Negli ultimi anni la pandemia e i pensionamenti hanno messo a nudo le fragilità del sistema: pronto soccorso sovraccarichi, carenze di anestesisti e di personale nei reparti di terapia intensiva.
L’apertura agli infermieri stranieri
Il ministro conferma la linea già annunciata nei mesi scorsi per far fronte alle difficoltà più immediate: “Il progetto di assumere infermieri indiani è ancora in piedi perché potenzialmente efficace: possiamo attingere a una disponibilità di circa 3 milioni di professionisti. Stiamo però vagliando altre soluzioni”.
L’Italia non è sola in questa strategia: “In Lombardia hanno reclutato infermieri argentini, altri si sono rivolti a Paraguay, Albania e Indonesia. Il problema – avverte Schillaci – è trovare professionisti con titoli adeguati ai nostri standard. Sarà una soluzione tampone, in attesa che i percorsi di formazione nazionali producano nuovo personale”.
L’intesa con l’Economia
Anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti conferma che le risorse andranno concentrate sul comparto sanitario. “La trattativa è in corso – ha detto –. Su un punto siamo tutti d’accordo: servono risorse per assumere e stabilizzare il personale”.
La nuova legge di bilancio intende così invertire la rotta di anni di sottofinanziamento, cercando di colmare il divario con altri sistemi sanitari europei.
Un sistema sotto pressione
La fotografia che emerge è quella di un servizio sanitario nazionale sotto forte pressione.
L’invecchiamento demografico e l’aumento delle malattie croniche stanno facendo crescere la domanda di cure e di assistenza continuativa.
Gli operatori sanitari denunciano da tempo carichi di lavoro insostenibili e turni estenuanti, soprattutto nei reparti di emergenza.
Per Schillaci e Giorgetti, rafforzare il personale significa garantire la tenuta del servizio universale, ridurre le liste d’attesa e assicurare che la sanità pubblica rimanga accessibile ed efficiente.
Le sfide della prossima manovra
La legge di bilancio, che sarà presentata nelle prossime settimane, dovrà conciliare l’esigenza di consolidare i conti pubblici con la necessità di sostenere settori strategici come la sanità.
I fondi aggiuntivi, pari a 2,2-2,5 miliardi di euro, andranno a sommarsi ai 4 miliardi già previsti per il 2026, portando a oltre 6 miliardi l’incremento complessivo del Fondo sanitario nazionale.
Una cifra che, nelle intenzioni del governo, rappresenta un segnale di priorità politica e un primo passo per invertire il trend di sottofinanziamento che ha pesato negli ultimi anni sul sistema sanitario.
Un banco di prova per il governo
La partita della sanità sarà uno dei temi più sensibili del dibattito parlamentare sulla manovra.
Il potenziamento degli organici e il rafforzamento del servizio sanitario nazionale sono considerati decisivi non solo per la qualità dell’assistenza ai cittadini, ma anche per la tenuta sociale del Paese.
Il successo o il fallimento di questa scelta dipenderanno non solo dalle risorse messe in campo, ma anche dalla capacità di attuarle in tempi rapidi, trasformando i fondi in assunzioni e servizi reali.
Per il ministro Schillaci, la sfida è chiara: dare risposte immediate a un sistema sotto stress e allo stesso tempo costruire le basi per una sanità pubblica più solida e resiliente negli anni a venire.