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iVision Tech lancia occhiali tecnologici per la mobilità delle persone non vedenti

- di: Claudia Loizzi
 
iVision Tech lancia occhiali tecnologici per la mobilità delle persone non vedenti
FOTO: iVisionTech.eu

Quando la tecnologia e la ricerca si mettono a servizio, nascono dei progetti davvero straordinari. E questi occhiali iSee non sono più soltanto un progetto, ma un prodotto completamente made in Italy che iVision Tech S.p.A. sta lanciando sul mercato e saranno disponibili in prevendita via e-commerce a partire da dicembre e presentati al pubblico al prossimo MIDO di Milano.

Occhiali tecnologici per la mobilità delle persone non vedenti

La società è una PMI con sede legale a Milano e stabilimento produttivo a Martignacco (UD), quindi è proprio una realtà d’eccellenza del manufacturing «Made in Italy». Esperta in progettazione e produzione montature di occhiali da vista e occhiali da sole in acetato, nonché di occhiali combinati e proprietaria degli storici marchi dell’occhialeria francese d’alta gamma Henry Jullien, iVision Tech si è lanciata in questo progetto d’avanguardia per proporre delle soluzioni innovative a persone non vedenti, venendo incontro alle loro esigenze quotidiane.

I primi occhiali tecnologici assistivi per la mobilità che permettono alle persone non vedenti di rilevare lo spazio intorno fino a quattro metri di distanza, aumentando la loro autonomia e garantendo una maggiore sicurezza negli spostamenti.
Si tratta di un dispositivo che sfrutta la tecnologia di ultima generazione. Attraverso strumenti audio avanzati e sensori sofisticati, è capace di rilevare gli ostacoli a una distanza di 4 metri, grazie ad un sistema di algoritmi che analizza e rielabora l’ambiente circostante, generando una mappatura precisa trasmessa all'utente tramite segnali acustici intuitivi. Il tutto accompagnato da un livello di miniaturizzazione senza precedenti che consente di limitare il consumo di batteria, ma nondimeno prevede una grande reattività tra ambiente circostante e impulso acustico. Inoltre, esteticamente, è del tutto simile ad un consueto paio di occhiali.

L’occhiale, che arriva ora sul mercato, è stato interamente progettato da un team guidato direttamente da iVision Tech con il contributo di un gruppo di persone prive di vista.
La società si è inoltre avvalsa della collaborazione di aziende tecnologiche leader nei settori della componentistica, oltre a un gruppo di professionisti con competenze tecniche in ambiti come le telecomunicazioni, la tecnologia satellitare e le applicazioni relative alla mappatura ambientale e alla geolocalizzazione.
Lo scorso maggio, iVision Tech ha ottenuto la Certificazione ISO 13485:2016 che la autorizza a produrre dispositivi medici e servizi correlati. A dicembre iniziano le prevendite sulla piattaforma e-commerce isee-one.com, mentre a febbraio 2025 verrà presentato al grande pubblico in occasione del Salone internazionale dell’occhialeria Mido di Milano.

“Siamo entusiasti di poter finalmente annunciare l’arrivo sul mercato di questi occhiali di cui siamo davvero fieri. Il nostro obiettivo è di coprire in un primo momento il mercato dell’Europa e del Nord America, in cui sono presenti 3,6 milioni di non vedenti e, successivamente, di allargarci su scala globale dove si stimano circa 43 milioni di persone affette da cecità. Nel primo semestre del 2025 puntiamo a rendere iSee un dispositivo medico per poter allargare la platea di utenti che possono permettersi economicamente la spesa dell’occhiale, in sintonia col nostro principio guida di rendere il progetto un’iniziativa sociale concreta”
ha dichiarato Federico Fulchir, Project Manager del progetto iSee di iVision Tech.

Aggiungendo anche che si tratta di “un progetto sociale che ci rende molto orgogliosi e che ha visto un lungo lavoro di progettazione per raggiungere un livello qualitativo elevatissimo. Le acquisizioni tecnologiche che abbiamo fatto nei mesi scorsi e le partnership sono state strategiche per arrivare a questo risultato e confidiamo che i nostri occhiali smart possano presto aiutare milioni di persone non vedenti”.
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