Le materie prime critiche rappresentano un pilastro imprescindibile per l’economia italiana, con un impatto diretto o indiretto su oltre un terzo del Pil nazionale. Durante l’evento “Roadmap italiana per le materie prime critiche” tenutosi a Ecomondo 2024, Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, ha ribadito l'importanza di queste risorse per sostenere la competitività del Paese. Lo studio condotto da Iren insieme a The European House Ambrosetti ha rivelato che un investimento di 1,2 miliardi di euro potrebbe ridurre la dipendenza estera di quasi un terzo, con un ritorno di 6 miliardi di euro di valore aggiunto per la filiera entro il 2040.
Iren guida la sfida delle materie prime critiche: investimenti e strategie per il futuro industriale italiano
"Le materie prime critiche sono essenziali perché più di un terzo del Pil italiano dipende direttamente o indirettamente dalle materie prime critiche", sottolinea Luca Dal Fabbro, presidente di Iren. "Dobbiamo guardare all'importazione di queste materie con grande attenzione - osserva - Il nostro sistema economico è più resiliente quando noi siamo in grado di garantire l'approvvigionamento di questi materiali che influenzano per un terzo il Pil nazionale. Iren in tutto questo si candida ad essere l'operatore principale di riferimento per il recupero dai rifiuti di questi materiali critici. Lo facciamo, oltre che con degli studi, siamo gli unici ad aver presentato due studi sul tema negli ultimi due anni, anche con la costruzione e l'avvio del primo impianto di recupero di materiali critici, ad Arezzo l'11 dicembre, dai rifiuti elettrotecnici. Produrremo all'anno, ad esempio, circa 200 chilogrammi di oro, una quantità importante, nickel, rame, palladio. E' un impianto che diventerà strategico e che sarà l'inizio di una nuova strategia di Iren nella raccolta, valorizzazione ed estrazione di metalli o di materiali critici che devono essere utilizzati per l'industria e la nostra manifattura", aggiunge.
Senza dimenticare la finanza verde, al centro da sempre dell'attenzione della multiutility. “Noi - spiega Del Fabbro- abbiamo emesso a gennaio di quest'anno un Green Bond da 500 milioni che è andato molto bene, con dei tassi molto interessanti, che ci ha totalmente soddisfatto dal punto di vista economico e riteniamo che sia uno strumento utile per finanziare la crescita di un'impresa che vuole investire nel sostenibile. Gli investitori sono sempre più sensibili ad investimenti Esg e noi abbiamo una strategia molto legata alla sostenibilità, all'economia circolare, all'economia rigenerativa. Quindi siamo assolutamente in linea e coerenti con questo tipo di investitori e l'emissione di un Bond Green ci vede oltre che totalmente coerenti con questo, anche molto interessati a sviluppare ulteriormente questo tipo di attività finanziaria”.
Iren, presente a Ecomondo 2024, ha evidenziato la sua leadership nel panorama della transizione ecologica, sottolineando la centralità delle materie prime critiche nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale al 2030. Tra le attività proposte durante l'evento, Iren ha organizzato iniziative educative, workshop sul riciclo e installazioni artistiche per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della sostenibilità mostrando come la transizione ecologica non sia solo un obiettivo industriale, ma anche culturale, basato su una sinergia tra innovazione tecnologica e consapevolezza ambientale.