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Ricambio generazionale in Intesa SanPaolo: dentro 2500 giovani in 3 anni

 
Ricambio generazionale in Intesa SanPaolo: dentro 2500 giovani in 3 anni
il gruppo Intesa SanPaolo ha trovato l'accordo con i gruppi sindacali Fabi, Fisac Cgil, Uilca, First Cisl e Unisin con l'obiettivo di realizzare una maxi-staffetta generazionale fra i suoi dipendenti nei prossimi 3 anni.

L'intesa fra la banca e i sindacati prevede l'uscita volontaria (con incentivi) di 5.000 lavoratori a cui però si accompagnerà l'assunzione di un giovane dipendente ogni due uscite per un totale di 2.500 posti di lavoro entro il 2023.

Come riportato dal Sole 24 Ore, nei 4 documenti dell'intesa fra le parti si legge che dopo la conclusione dell'integrazione di Ubi banca in Intesa SanPaolo, è stato definito il piano per le 5.000 uscite gestite attraverso lo strumento del prepensionamento e quello del Fondo di solidarietà, utilizzato per chi raggiungerà i requisiti pensionistici nel 2026.

La misura ha anche un'importanze valenza sociale per via della situazione dei giovani nell'attuale quadro del mercato del lavoro italiano, mentre la possibilità volontaria di uscire da Intesa SanPaolo e Ubi Banca è concessa anche ai dipendenti che passeranno a BPER.

Queste uscite non avverranno contemporaneamente ma saranno scaglionate per tempo a seconda di quando matureranno i requisiti necessari, con le due tranche previste per il 2021 e il 2023 (e i dirigenti che potranno sfruttare Quota 100 e Opzione donna). Per quanto riguarda le 2.500 entrate, le richieste dei sindacati riguardano in particolare la stabilizzazione dei contratti che saranno a tempo determinato.

Il coordinatore Fabi del gruppo Intesa, Giuseppe Milazzo, ha commentato l'accordo: "Siamo soddisfatti per questo accordo, abbiamo creato le migliori condizioni per integrare il gruppo Ubi in Intesa: non ci saranno conseguenze sociali sulle condizioni di lavoro ma abbiamo posto le basi per lo sviluppo economico e professionale di tutti i dipendenti. Oltre che dato grande attenzione a chi sarà ceduto da Ubi a BPER".
Il suo equivalente di Ubi, Paolo Citterio, esprime eguale soddisfazione: "L'accordo è un primo passo del nuovo gruppo per l'integrazione dei 20.000 dipendenti Ubi".
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