La riorganizzazione ai vertici di Stellantis non è un ritocco cosmetico: è la mossa con cui Antonio Filosa, al timone dal 23 giugno 2025, prova a rimettere in trazione un gruppo appesantito da volumi in calo e margini compressi. Il nuovo assetto mette Emanuele Cappellano alla guida dell’Enlarged Europe e dei brand europei, senza togliere dal suo perimetro Pro One (veicoli commerciali). Jean-Philippe Imparato si concentra “full time” su Maserati (come ceo) e su Stellantis &You. “Promuoviamo talenti eccezionali e rafforziamo il focus regionale.”
Le pedine chiave: manifattura, design e mercati
Il colpo più pesante è il rientro di Francesco Ciancia: dal 1° novembre prende le redini della manifattura globale ed entra nello Stellantis Leadership Team, dopo l’esperienza in Mercedes-Benz. In parallelo, Ralph Gilles sale a global head of design, mentre Grégoire Olivier guiderà Cina e Asia-Pacifico. Herlander Zola succede a Cappellano in Sud America. Nel perimetro Emea, Samir Cherfan entra nello SLT mantenendo Middle East & Africa e Micromobility. Lascia l’azienda Arnaud Deboeuf, così come Philippe de Rovira.
Perché adesso
Il timing non è casuale. A fine settembre Joao Laranjo è stato nominato chief financial officer al posto di Doug Ostermann: segnale che Filosa vuole una catena di comando corta e allineata sulla cura dei conti e sul rilancio prodotto. Il cantiere è aperto anche perché l’Italia pesa: nel 2025 la produzione nazionale rischia di fermarsi attorno a 310 mila unità, con ricadute sociali e politiche non trascurabili.
Che cosa cambia davvero per l’Europa
Affidare a Cappellano la regia dei marchi europei significa mettere sotto un unico volante dossier delicati: Fiat (ripartenza gamma, citycar e B-SUV), Peugeot (mix e pricing), Opel/Vauxhall (razionalizzazione), Citroën (posizionamento value), Alfa Romeo e DS (profittabilità premium). L’obiettivo è tagliare sovrapposizioni di prodotto, sincronizzare le finestre di lancio e spingere ibrido e benzina dove l’elettrico rallenta, proteggendo però la marginalità. In parallelo, Imparato sul perimetro Maserati è chiamato a stabilizzare la redditività: stock più leggeri, gamma più chiara, volumi disciplinati.
La linea Filosa: poche mosse, effetti visibili
Da quando è salito a bordo, Filosa ha definito il team (giugno), cambiato la finanza (settembre) e ora riassetta territori e centri critici (ottobre). Il gruppo ha riconosciuto un semestre difficile e ha fatto i conti con dazi e domanda debole; il 2026 è l’anno in cui dovranno arrivare i frutti: nuove piattaforme, ibridi a volume, refresh SUV. La scommessa è una sola: esecuzione.
Italia: il banco di prova
Sul tavolo italiano pesano ammortizzatori sociali, turni ridotti e rinvii di modelli. Senza nuovi lanci e una rete commerciale più aggressiva, il rischio è che il calo diventi cronico. Le sigle chiedono garanzie su volumi e siti; il governo pretende impegni vincolanti su occupazione e investimenti. Il confronto di ottobre dirà se la nuova governance è pronta a prendere impegni misurabili.
Le frasi chiave
“Promuoviamo talenti eccezionali… rafforzando il focus regionale.”
“Imparato si concentrerà a pieno su Maserati e Stellantis &You.”