L’Italia della ripartenza spinge il mattone: il 2021 si chiude con prezzi in aumento dell’1,7%

- di: Redazione
 
Il 2021, anno del post-pandemia, caratterizzato dall’avvento dei vaccini anti Covid-19 e da un ritrovato senso di fiducia verso il futuro, si chiude positivamente anche sul fronte del mattone.
Secondo i dati elaborati da Immobiliare Insights, business unit di Immobiliare.it specializzata in studi di mercato, nonostante la leggera flessione registrata nell’ultimo trimestre (-0,3%), i prezzi hanno conosciuto un aumento di 1,7 punti percentuali su base annuale. A dicembre la cifra richiesta per l’acquisto di una abitazione a livello nazionale è stata di 2.023 euro al metro quadro.

Nord-Ovest e Nord-Est locomotiva del paese per il mercato immobiliare 2021

Nord-Ovest e Nord-Est come sempre sono le locomotive del Paese, con un aumento dei prezzi anno su anno del 5,4% e del 2,6% rispettivamente. Sostanzialmente stabile il Centro (-0,3%). Prezzi in calo invece al Sud (-1,2%) e, soprattutto, nelle Isole (-2,5%).

Significativi anche i dati che fotografano invece la situazione del variegato tessuto urbano della penisola. Comprare casa in una grande città costa ancora quasi il doppio rispetto ai centri con meno di 250.000 abitanti. Nonostante una lieve flessione dei prezzi nell’ultimo trimestre, globalmente il 2021 è stato comunque un anno positivo sia per i grandi che per i piccoli centri (+3,2% e +0,5% rispettivamente). Da sottolineare poi come gli ultimi tre mesi dell’anno, confrontati con il periodo precedente, mostrino una evidente crescita della domanda per le grandi città (+9,4%), a fronte di una richiesta invece stabile per quanto riguarda quelle più piccole (+0,4%).

«Guardando alle ricerche salvate sul nostro portale nell’ultimo trimestre del 2021, vediamo che le grandi città capitalizzano oltre un terzo (37%) di quelle effettuate da chi sta cercando una casa da acquistare e quasi la metà (43%) di quanti invece scelgono l’affitto – commenta Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Si tratta dell’Italia della ripartenza, persone che dopo il periodo di stop forzato a causa della situazione pandemica, vedono ora aprirsi nuove possibilità di studio e di lavoro e tornano quindi ad occupare i grandi centri urbani».

Trieste prima come qualità della vita

Trento e Trieste – quest’ultima prima come qualità della vita per il 2021 – sono le città ad aver performato meglio, a livello di prezzi richiesti per l’acquisto, quest’anno: globalmente la loro crescita si attesta infatti sul +5,9% e +5,2%, rispettivamente. Milano mantiene il suo primato come città più cara d’Italia, poco sotto i 5.000 euro al metro quadro, con un trend saldamente positivo (+3,6% su base annuale). Seguono – tutte sopra i 3.000 euro al metro quadro – Firenze, che perde l’1,6% anno su anno, dove per comprare casa servono quasi 4.000 euro/mq; Roma (+1% su base annuale), che si attesta sui 3.288 euro/mq, e Bologna, che conclude il 2021 a 3.094 euro/mq, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Tonfo invece per Venezia: la città lagunare perde in un anno ben il 6%, chiudendo il 2021 con un prezzo al metro quadro pari a 2.930 euro.

Uno sguardo al mercato degli affitti


Il mercato degli affitti segue logiche diverse rispetto a quello delle compravendite e gli effetti di eventi di grande portata a livello tanto economico quanto di collettività, come una pandemia, hanno un impatto molto più immediato e palese.

Ed ecco perché è interessante notare come il 2021 mostri un mercato delle locazioni in netta ripresa, dopo l’anno di contrazione a causa del Covid-19. Su base annuale i prezzi delle locazioni in Italia sono cresciuti dell’1,8% e mostrano segno positivo su tutto il territorio nazionale, in particolare al Sud e nelle Isole (+3,7% e +3,2% rispettivamente).

Nell’ultimo trimestre, inoltre, l’offerta di immobili in affitto è in netto calo (-25,7%), in particolar modo nei grandi centri urbani (-31,8%), mentre aumenta la domanda (+7,7%), segno questo di un mercato che ha recuperato la sua vivacità pre-pandemia come anche di una ritrovata mobilità sociale e lavorativa.
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