Golf e turismo

- di: Andrea Cecinelli
 
Dopo che la crisi economica ha investito le nazioni più ricche e potenti del globo, l’Italia cerca di rialzarsi con uno degli strumenti che da sempre l’hanno caratterizzata: “la cordialità verso lo straniero”. In parole povere il turismo che nel nostro paese è una delle attività più redditizie (12% del PIL Totale), grazie alle bellezze artistiche, storiche, archeologiche, naturalistiche.
Nel 2009 l’Italia, con 43,2 milioni di turisti in arrivo, è stata la quinta nazione più visitata nel mondo.
Oggi, più di ieri, è fondamentale continuare a sfruttare questa nostra importantissima risorsa.
I rappresentanti delle amministrazioni locali hanno più volte evidenziato la validità del binomio “Golf-Turismo”.
I dati numerici confermano che questo sport è in costante ascesa, con un livello di tesserati juniores in aumento del 9% annuo.
A tenere a cuore all’aspetto turistico della disciplina è il Presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti che ha più volte ricordato: “la nostra tipologia di turisti porta soldi alle città”.
E che soldi!
In media un turista golfista spende circa il doppio di un turista tradizionale.
A cogliere subito l’essenza di questo vero e proprio business sono stati i Veneti e i Toscani che hanno aperto le loro strutture a quegli sportivi che dopo aver visitato le tantissime meraviglie del nostro paese si dilettano sui rilassanti green.

E’ sempre più frequente incontrare, in tutti gli aeroporti d’Italia senza alcuna distinzione e durante tutto l’anno, persone che viaggiano insieme alle loro vistose sacche da golf.

Sono per lo più stranieri, europei ma anche nord americani, che vengono nel nostro paese per lavoro o più semplicemente per praticare il Golf sui nostri green.

Il golf è anche un grande veicolo di comunicazione e un metodo per evadere dai ritmi frenetici della vita quotidiana.

Alcune iniziative, come le settimane “Clinic” organizzate da varie aziende assieme a tour operator, sono considerate vere e proprie opportunità per fuggire dalla città.

Riuscire a trascorrere 7 giorni in un accogliente resort dove poter giocare a golf e visitare i luoghi che circondano i campi, per molti rappresenta il sogno per poter staccare la spina.

Le Golf Clinic non hanno regole fisse e si possono disegnare a seconda delle esigenze del cliente.

Il golf dal punto di vista tecnico non pone limiti di gioco a queste esperienze.

Due, tre, quattro giorni o in alcuni casi anche una settimana, che si tratti di praticanti esperti oppure no.

Ma lo sport del golf, organizzato e regolamentato dalla Federazione Italiana Golf, riconosciuta dal CONI, ha promosso lo sviluppo anche del settore immobiliare.

Sul modello americano, i circoli italiani si stanno dotando, all’interno degli stessi, di villette che permettono ai giocatori di trascorrere il fine settimana sui campi da golf. Una formua che sta riscuotendo sempre più successo.
Vengono create strutture all’interno degli impianti a contatto con il verde e con le nostre stupende campagne.
Il Golf è una disciplina dalle grandi potenzialità di sviluppo.
Le numerose scuole presenti sul territorio italiano attendono l’arrivo di nuove leve per l’iniziazione a questo sport che racchiude i veri scopi dell’etica sportiva per l’assenza della figura arbitrale nelle gare, ovvero nel golf ci si arbitra da soli annotando su di un taccuino il numero delle penalità commesse e i colpi effettuati per terminare il percorso.

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