Giappone: costi dell'energia e yen debole portano al terzo anno di fila di deficit commerciale

- di: Redazione
 
Il Giappone ha registrato un deficit commerciale per il terzo anno fiscale consecutivo. Per gli analisti, alla base ci sono l'aumento dei costi dell'energia e la perdurante debolezza dello yen, che ha toccato i minimi nel rapporto con il dollaro.

Giappone: costi dell'energia e yen debole portano al terzo anno di fila di deficit commerciale

Il deficit commerciale per l'anno fiscale finito a marzo, secondo i dati del Ministero delle Finanze resi noti oggi, è stato di 5,89 trilioni di yen (equivalenti a 38 miliardi di dollari).
I numeri ufficiali riportano esportazioni annuali verso la Cina in leggero calo, diminuendo per la prima volta in quattro anni, anche se gli ultimi dati mensili mostrano che le esportazioni sono cresciute del 12% rispetto all’anno precedente. Nella situazione generale impatta pesantemente il calo del valore dello yen, che ha inciso sulle importazioni. Di recente il rapporto tra yen e dollaro ha superato quota 150, quando appena un anno fa era di 130.

I dati per il mese di marzo, resi noti anche essi oggi, riferiscono che il Giappone ha registrato un surplus commerciale di 366,5 miliardi di yen (2,4 miliardi di dollari), con le esportazioni che sono cresciute del 7% rispetto a un anno fa, mentre le importazioni sono diminuite di quasi il 5%. Le esportazioni verso gli Stati Uniti a marzo sono cresciute di oltre l’8%. Il deficit commerciale dell’anno fiscale 2023 è stato molto inferiore a quello accumulato nell’anno fiscale 2022, quando l’economia è stata colpita dalla guerra in Ucraina e i prezzi dell’energia sono saliti alle stelle. È stato più o meno lo stesso registrato nell’anno fiscale 2021. Il Giappone ha registrato un surplus commerciale nell’anno fiscale 2020.
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