“La politica europea non punta alla produttività e alla competitività, ma redistribuisce risorse senza merito, senza investire davvero nella sicurezza alimentare. Al contrario, le risorse dell’agricoltura vengono utilizzate per alimentare le armi”. È la denuncia del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che lancia un grido di allarme forte e diretto. Le indiscrezioni su un taglio dei fondi Pac legato all’aumento delle spese militari preoccupano tutto il comparto agricolo. “I fondi per l’agricoltura saranno meno di quelli attuali, anche a causa del riarmo. È un’ipotesi a cui ci opporremo: protesteremo”.
Giansanti (Confagricoltura): “Risorse agricole usate per le armi. Ma l’agricoltura italiana è allo stremo”
Ma l’emergenza, per gli agricoltori italiani, è già quotidiana. Nelle campagne di tutta Italia, da Nord a Sud, il clima è diventato il principale nemico della terra. Sbalzi estremi, precipitazioni violente, lunghi periodi di siccità seguiti da piogge torrenziali, grandine improvvisa e ora temperature che superano i 35 gradi. Il comparto agricolo è al collasso. Nelle nostre campagne l’emergenza caldo rischia di mandare in crisi l’intero settore. Servono incentivi seri per l’agricoltura. Soprattutto nella nostra Regione, il Lazio, è l’appello che si alza da chi ogni giorno lavora nei campi.
Maremma sotto assedio, ma il dramma è nazionale
In questi giorni la Maremma toscana e laziale sta vivendo un dramma silenzioso, ma non è sola. Meloni bruciati dal sole, raccolti distrutti, animali stremati dal caldo. I frutti marciscono ancora prima di essere raccolti, le piante si spezzano, le rese crollano. Un danno incalcolabile, che tocca anche pomodori, pesche, angurie, melanzane, uva, olivi. Colpiti territori interi anche in Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Sicilia e Calabria: alle ondate di calore si aggiungono le alluvioni che hanno compromesso ettari su ettari di produzione.
Cibo, lavoro, identità: l’agricoltura non può essere sacrificata
“I nostri agricoltori non possono più essere lasciati soli”, ribadiscono con forza le organizzazioni agricole. “Non possiamo parlare di energia pulita se distruggiamo quella più essenziale: il cibo”. I prodotti della terra non sono solo una voce economica: sono lavoro, cultura, paesaggio, sovranità. L’agricoltura e l’emergenza climatica devono tornare nei primi punti delle agende politiche, nazionali ed europee. Perché ignorare questo collasso significa minare le basi stesse della società.
Dazi Usa e forza europea: “L’Ue non deve cedere”
A minacciare ulteriormente il settore arriva anche l’ipotesi di dazi statunitensi al 10% su alcuni prodotti europei. “Io non sarei contento per nulla – ha detto Giansanti – l’Ue è forte e ha tutti gli strumenti per far valere i propri diritti. È una grande potenza economica e politica, la sua forza non è ancora stata esplorata fino in fondo”. Di fronte alle sfide globali, Confagricoltura invita le istituzioni a non cedere a compromessi: difendere l’agricoltura è oggi una questione strategica.