Neuroni in transumanza

- di: Barbara Leone
 
Due cose sono infinte: l’universo, e l’incontinenza di Andrea Giamnbruno. Incontinenza in fatto di gaffe, che oramai spara a raffica un giorno sì e l’altro pure. Proprio non ce la fa a resistere: se gli passa una cosa per la testa, la deve dire. Gli scappa e la dice. Pure se è una conclamata fesseria. E in una delle ultime puntate del suo talk pomeridiano su Retequattro, ne ha sparate ben due nel giro di pochi secondi. La prima: Berlusconi il più grande Ministro degli Esteri degli ultimi 30 anni. La seconda: la transumanza dall'Africa verso l'Europa. Paragonando, di fatto, i migranti a pecore ed il Mediterraneo ad un tratturo. Che se non fosse una tragedia verrebbe pure da ridere. Perché il povero Giamby fa pure tenerezza: ricorda un po’  quando a scuola ti interrogavano e, pur non sapendo un tubo, improvvisavi a caso qualcosa. Che ne so: cosa si intende per guerra fredda? Risposta ad capocchiam: una guerra combattuta nei mesi invernali. Oppure: quando iniziò l' ascesa del nazismo? Risposta: non ricordo l'anno ma so che il maggiore esponente fu Hitler. L’uomo copertina, insomma. Dai, ci siamo passati tutti sotto le forche cavalline… ops, caudine delle figure di merda alle interrogazioni, no? E però avevamo 15 anni.

Neuroni in transumanza

E soprattutto non facevamo, all’epoca, i giornalisti. Tanto meno in diretta tv. Perché è sostanzialmente questo il nocciolo della questione: pretendere (sissignore, pretendere) che un giornalista si preoccupi di esprimersi in maniera appropriata senza sbavature lessicali o, peggio me sento, grammaticali. Perché le parole hanno un potere grande: danno forma al pensiero, trasmettono conoscenza, aiutano a cooperare, costruiscono visioni, incantano, guariscono e fanno innamorare. Ma possono anche ferire, offendere, calunniare, ingannare, distruggere, emarginare. Ed un giornalista, e chiunque se ne serva per mestiere, ha il dovere deontologico e morale di conoscerne ogni sfumatura e di averne rispetto. Non è un caso che dopo quest’ennesima scivolata sulla buccia di banana il sor Meloni abbia chiesto scusa, dimostrando dunque di conoscere benissimo il significato della parola “transumanza” che, riferito ai migranti, acquisisce per forza di cose un carattere negativo.

Della serie: transumanza a sua insaputa, come da copione. Certo, se ad ogni sua dichiarazione il buon Giamby il giorno dopo smentisce se stesso forse c’è un problemino (ino ino) di opportunità. Nel senso che forse non è opportuno dargli tutto questo spazio e magari sarebbe pure il caso di rivedere la sua onnipresenza nei canali Mediaset. Anche perché, diciamo la verità, sino a un anno fa nessuno o quasi sapeva chi esattamente fosse costui. Ma tant’è, il dado è tratto e tocca tenercelo. Ma a donna Giorgia consigliamo, di grazia, di con-tenerelo! Che poi chissà, magari si tratta una di tacita sfida col cognato Lolly, che in quanto a gaffe levete proprio. Ad oggi i due se la stanno giocando sul filo della supercazzola con doppio scappella mento a destra. Chi vincerà il tontolino d’oro? Nell’attesa ci facciamo una paranza, per sollazzar la panza con eleganza nella speranza d’un po’ di fratellanza dalla maggioranza colta in flagranza mentre porta i suoi neuroni in transumanza.
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