La svolta della CDU: il voto con l'AfD scuote la Germania e l’Europa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Il Bundestag ha segnato un momento storico nella politica tedesca: per la prima volta, la CDU-CSU ha accettato i voti dell’AfD per far approvare una mozione contro l’immigrazione illegale. La risoluzione, seppur priva di valore legislativo, ha un peso politico enorme, ponendo fine alla “Brandmauer” – la barriera che fino a ieri separava la CDU dall'estrema destra.
Con 348 voti favorevoli contro 345 contrari, il documento voluto dal leader cristiano-democratico Friedrich Merz sollecita il governo ad adottare misure più severe per il controllo delle frontiere, inclusi respingimenti che potrebbero entrare in contrasto con il diritto comunitario. La decisione ha scatenato un'ondata di reazioni non solo in Germania, ma in tutta Europa, dove l'evento è stato percepito come un potenziale spartiacque nelle future dinamiche politiche del continente.

La svolta della CDU: il voto con l'AfD scuote la Germania e l’Europa

L’opposizione interna alla CDU non si è fatta attendere: diversi esponenti moderati del partito hanno espresso disagio per un voto che rischia di avvicinare la CDU all’AfD, compromettendo l’identità storica della formazione conservatrice.

Olaf Scholz ha parlato di “errore imperdonabile”, sottolineando come il voto sia arrivato a soli due giorni dalla commemorazione dell’Olocausto. “Non si fa causa comune con l’estrema destra”, ha detto il leader socialdemocratico, evocando il pericolo di derive populiste.

Merz ha difeso la sua scelta, sostenendo che il contenuto della mozione fosse “giusto a prescindere dai voti ricevuti” e respingendo le accuse di una possibile futura alleanza con l’AfD. Tuttavia, il suo pragmatismo rischia di trasformarsi in un boomerang politico, con la CDU ora divisa tra chi teme una deriva a destra e chi vede nell'apertura all'AfD una necessità per intercettare l'elettorato conservatore.

Le reazioni in Europa: allarme tra i governi moderati
Se in Germania il voto ha innescato un terremoto politico, in Europa la notizia ha generato preoccupazione tra i governi tradizionali e aperto nuove prospettive per le destre sovraniste. Francia – Il governo di Emmanuel Macron ha espresso “forte preoccupazione” per quello che considera un cedimento della CDU verso la destra estrema. Il portavoce dell’Eliseo ha dichiarato che la mossa di Merz “rischia di legittimare posizioni populiste e contrarie ai valori fondanti dell’Unione Europea”. Dall’altro lato, Marine Le Pen (Rassemblement National) ha elogiato la decisione della CDU, definendola “un passo nella giusta direzione per una nuova Europa”.Italia – A Roma le reazioni sono state contrastanti. Il Partito Democratico ha criticato aspramente la CDU, parlando di “svolta inquietante che mina l’equilibrio europeo”.

Dall’altro lato, il leader della Lega Matteo Salvini ha applaudito la scelta di Merz: “Finalmente anche in Germania si inizia a parlare di difesa delle frontiere senza ipocrisie”. Giorgia Meloni, pur mantenendo un profilo più cauto, ha definito la mozione “un segnale che dimostra come il tema dell’immigrazione sia ormai centrale in tutta Europa”.

Bruxelles – La Commissione Europea ha evitato commenti diretti sulla CDU, ma il vicepresidente Margaritis Schinas ha ribadito che “il rispetto del diritto comunitario sull’asilo è un pilastro fondamentale dell’UE”. Il timore a Bruxelles è che l'apertura della CDU all’AfD possa spostare l’asse del Partito Popolare Europeo verso posizioni più rigide in vista delle elezioni europee del 2025.Spagna – Il premier socialista Pedro Sánchez ha definito il voto della CDU “un pericoloso precedente per la democrazia europea”, mentre il leader di Vox, Santiago Abascal, ha elogiato il voto tedesco come “una vittoria contro la sinistra globalista”.

Implicazioni per il futuro dell’UE

Il voto del Bundestag potrebbe avere effetti a lungo termine sulla politica europea. Se la CDU dovesse continuare a rompere il tabù della collaborazione con l’AfD, altre formazioni di centrodestra potrebbero essere tentate di seguire la stessa strada. Questo potrebbe portare a un cambiamento radicale nell’assetto politico dell’Unione Europea, con un Partito Popolare Europeo più incline a dialogare con le destre sovraniste.

Con le elezioni federali tedesche del 23 febbraio alle porte, la questione dell’immigrazione e della sicurezza sarà al centro del dibattito politico. Ma oltre la Germania, l’intera Europa guarda con attenzione a Berlino: la decisione della CDU è stata un’eccezione o il primo segnale di un cambio di paradigma nelle alleanze politiche del continente?

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