Francia: sospetta evasione fiscale, arrestati tre ex alti dirigenti di McDonald's

Tre ex alti dirigenti della rete francese della catena McDonald's sono stati arrestati dai funzionari dell'Ufficio centrale per la lotta contro la corruzione e i reati finanziari e fiscali (Oclciff) nell'ambito di un'indagine preliminare dall'ufficio del procuratore finanziario nazionale (PNF), per sospetto di evasione fiscale.

Gli arrestati (la loro identità è stata confermata direttamente dal PNF dopo l'azione) sono Denis Hennequin, che ricopriva la carica di Ceo di McDonald's Europe nel 2009; Jean-Pierre Petit, ex Ceo del marchio in Francia; e Salvatore Perri, ex amministratore delegato del marchio in Francia e Sud Europa.

A destare i sospetti che hanno poi portato alle indagini sarebbe stata la conclusione di un accordo, nel 2009, tra la casa madre di McDonald's e la sua controllata francese, che prevedeva che parte degli utili realizzati dalla quest'ultima venissero in seguito restituiti agli Stati Uniti, sfuggendo così alle mannaia delle tasse. Secondo il settimanale d'inchiesta Le Canard enchaîné, le autorità fiscali francesi sperano di recuperare "una somma chep dovrebbe oscillare fra 300 a 600 milioni di euro,  ma che potrebbe addirittura arrivare a un miliardo di euro".

McDonald's France, in una nota di commento affidata all'agenzia di stampa Afp, ha respinto le accuse sostenendo di aver sempre pagato le tasse, in conformità con le leggi in vigore. Tanto che "ad esempio, è tra i più importanti contributori dell'imposta sulle società". McDonald's France precisa, poi, di aver pagato in Francia, con i suoi affiliati, tra il 2009 e il 2013, "un'imposta cumulativa sulle società di oltre un miliardo di euro".
Il marchio afferma comunque di volere collaborare con chi sta indagando.
Fondata nel 1979, McDonald's France può contare circa 75.000 dipendenti in tutto il Paese e prevede di superare i 1.500 ristoranti nel corso del 2021, con almeno una trentina di aperture stimate nel corso dell'anno appena iniziato.