È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze datato 16 ottobre 2025, contenente le “Disposizioni attuative degli obblighi informativi in materia di imposizione integrativa e di recepimento della direttiva Ue 2025/872 del 14 aprile 2025”, riguardante la cooperazione amministrativa nel settore fiscale tra Stati membri.
Il provvedimento, firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti, entra in vigore da oggi e rappresenta un tassello fondamentale nel processo di armonizzazione europea delle regole sulla trasparenza fiscale e sullo scambio automatico di informazioni tra le autorità competenti.
Fisco, in Gazzetta il decreto Mef sugli obblighi informativi per la cooperazione fiscale Ue
Con l’attuazione della direttiva 2025/872, l’Italia recepisce le nuove disposizioni comunitarie in materia di reporting fiscale digitale, di imposizione integrativa e di cooperazione transfrontaliera tra le amministrazioni finanziarie dell’Unione.
Il decreto disciplina in particolare gli obblighi informativi a carico di intermediari finanziari, società, piattaforme digitali e operatori che gestiscono o veicolano dati fiscali rilevanti per la determinazione dei redditi imponibili, sia per persone fisiche che giuridiche.
Tra i punti centrali del provvedimento figura la definizione delle procedure di trasmissione e condivisione dei dati fiscali con gli altri Stati membri, attraverso canali telematici sicuri e standardizzati, in linea con i criteri fissati dal Council Directive on Administrative Cooperation (DAC8).
Verso una fiscalità più integrata
Il decreto si inserisce nel più ampio contesto delle iniziative Ue volte a garantire maggiore equità e trasparenza fiscale. L’obiettivo della direttiva è rafforzare la capacità delle autorità nazionali di individuare comportamenti elusivi o evasivi in ambito transnazionale, riducendo le asimmetrie informative che ostacolano la corretta applicazione delle norme tributarie.
Il recepimento della norma comunitaria consente inoltre di potenziare la cooperazione in materia di imposizione integrativa, ossia l’insieme di misure volte a evitare la doppia imposizione e a favorire la piena tracciabilità delle basi imponibili delle imprese che operano su più giurisdizioni.
I soggetti interessati
Le nuove disposizioni riguardano una vasta platea di soggetti:
- Intermediari finanziari e gli operatori del settore bancario, chiamati a trasmettere periodicamente i dati fiscali relativi ai conti e alle operazioni transfrontaliere dei propri clienti;
- Piattaforme digitali che facilitano transazioni commerciali o prestazioni di servizi tra utenti residenti in diversi Paesi Ue;
- Società multinazionali che dovranno comunicare le informazioni relative alle imposte pagate nei vari Stati e ai ricavi dichiarati, nell’ottica del principio “country-by-country reporting”.
Più controlli e interoperabilità dei sistemi
Il decreto Mef stabilisce anche le modalità tecniche per garantire l’interoperabilità dei sistemi informativi tra l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza e gli organismi di cooperazione fiscale europei.
L’obiettivo è costruire un flusso informativo continuo che permetta di individuare tempestivamente eventuali discrepanze tra i dati dichiarati e quelli effettivamente trasmessi, con un rafforzamento dell’attività di analisi del rischio e di verifica automatizzata.
Gli operatori dovranno adeguarsi entro il 2026 ai nuovi standard di rendicontazione elettronica e saranno soggetti a specifici obblighi di compliance e di conservazione documentale.
Un passo avanti per la trasparenza fiscale
Con la pubblicazione in Gazzetta, l’Italia si allinea al calendario europeo di attuazione della Direttiva 2025/872, parte integrante del piano Ue per la Digitalizzazione della Fiscalità e per l’adozione di regole comuni sulla rendicontazione elettronica.
Secondo le stime della Commissione europea, l’estensione dei meccanismi di scambio automatico di informazioni consentirà agli Stati membri di recuperare fino a 50 miliardi di euro l’anno di gettito oggi eroso da pratiche elusive o da spostamenti fittizi delle basi imponibili.
Il decreto Mef rappresenta dunque un passaggio chiave verso un sistema fiscale più integrato, trasparente e tecnologicamente avanzato, capace di coniugare cooperazione internazionale e tutela dell’equità tributaria.
La sfida, ora, sarà garantire l’effettiva interoperabilità dei sistemi e accompagnare le imprese e gli intermediari nel processo di adeguamento alle nuove procedure di scambio dati.