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Fininvest cambia volto: addio Monza, avanti Mediolanum e MFE

- di: Vittorio Massi
 
Fininvest cambia volto: addio Monza, avanti Mediolanum e MFE
Fininvest cambia volto: addio Monza, avanti Mediolanum e MFE
Dopo anni di costi e passioni nel calcio, la holding dei Berlusconi punta su società quotate e dividendi solidi: un nuovo corso pragmatico sotto la guida di Marina.

Fininvest torna protagonista non per le imprese da stadio, ma per la forza dei numeri e di un portafoglio che privilegia flussi di cassa ricorrenti e valore di Borsa. La scelta di chiudere il capitolo Monza segna una discontinuità netta: meno spese emotive, più disciplina finanziaria.

Dalla passione al conto economico

Il ciclo calcistico si chiude con una constatazione semplice: il pallone ha bruciato cassa senza garantire ritorni proporzionati. La promozione in Serie A è stata l’apice sportivo, ma non abbastanza per cambiare i conti. La cessione del club libera risorse e management per la strategia industriale.

Le uova d’oro del portafoglio

La partecipazione in Banca Mediolanum resta il pilastro: dividendi robusti e visibili, capitale ben allocato, profilo di rischio sotto controllo. Accanto, Mondadori garantisce una redditività solida nell’editoria e nei libri, mentre MFE-MediaForEurope consolida la dimensione europea con un perimetro televisivo e pubblicitario più ampio.

Numeri che contano davvero

Negli ultimi anni il valore complessivo delle partecipazioni quotate ha registrato una forte accelerazione, accompagnata da una crescita del valore attribuibile alle quote direttamente riconducibili alla holding. Il net asset value risulta oggi vicino a un raddoppio rispetto a inizio periodo, segnale di una strategia che ha funzionato.

La regia di Marina Berlusconi

Con il bilancio 2024, la presidente ha tracciato una rotta più pragmatica e selettiva: abbandonare asset a scarso ritorno, concentrare capitale sui business che generano dividendi e crescita del valore. Obiettivo dichiarato: tornare a distribuire utili “freschi” alla famiglia, sostenuti da banche, media, editoria e un patrimonio immobiliare gestito con criteri industriali.

Prospettive e rischi

La dipendenza dai dividendi bancari impone vigilanza su tassi, qualità dell’attivo e regolamentazione. Sul fronte media, l’espansione europea richiede esecuzione e attenzione alla volatilità pubblicitaria. Ma la ricetta è chiara: capitale alla produttività, governance rigorosa, crescita per linee interne e opportunità selettive.

La nuova Fininvest

Il 2025 consegna una Fininvest più snella, orientata ai rendimenti e meno esposta a progetti di prestigio poco redditizi. Il baricentro resta dove i numeri girano: Mediolanum per i flussi, Mondadori per l’identità editoriale e MFE per la scala paneuropea. È l’inizio di un capitolo che punta su stabilità, disciplina e creazione di valore. 

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