Il disegno di legge sul fine vita affronta ora la fase cruciale al Senato, tra tensioni politiche e attivismo civile. Ecco cosa sta succedendo, con dati e commenti aggiornati.
Calendario e scadenze sottopressione
- Il testo – approvato come base nelle commissioni Giustizia e Sanità – ha superato la verifica di costituzionalità, grazie al via libera dei quattro giuristi auditi.
- Termine per presentare emendamenti: giovedì 8 luglio alle 11. Pochi giorni dopo, il ddl dovrebbe approdare in Aula, con voto atteso finanche venerdì 17 luglio.
- Ma il calendario è fitto: entro agosto ci sono molte altre scadenze legislative, e nessuno al Senato si aspetta tempi rapidi.
Rottura frontale sul coinvolgimento del Ssn
La maggioranza di centrodestra vuole escludere il Servizio sanitario nazionale da qualsiasi ruolo operativo nel suicidio assistito. Deputati di Fratelli d’Italia ribadiscono che non si tratta di abbandonare i pazienti: “Sono già a carico del Ssn”.
Forza Italia è invece più morbida: Pierantonio Zanettin, relatore, ipotizza che il Ssn possa svolgere attività complementari, come fornire strumenti tecnologici ai pazienti che non possono comunicare verbalmente.
Opposizioni: Italia liquida più mediazione
Il centro-sinistra insiste: “Senza un coinvolgimento significativo del Ssn, la legge è inaccettabile”. Chiedono che venga comunque portata in Aula entro la pausa estiva per non slittare oltre.
La Russa ottimista ma cauto
Ignazio La Russa, presidente del Senato, evita pronostici sui tempi: “Non dipende da me”, ma assicura che “sull’esito ci sto lavorando, purché tutti facciano la loro parte”. Se emergerà una mediazione sul ruolo del Ssn, spiega, si potrà arrivare a un’intesa tempestiva.
Pressione civica: 74.039 firme depositate
- L’Associazione Luca Coscioni ha raccolto e depositato al Senato 74 039 firme per la proposta popolare di legalizzazione dell’eutanasia attiva.
- Circa 57 000 firme sono state raccolte online, e 17 039 su moduli cartacei distribuiti nelle piazze italiane.
- Obiettivo: superare le 70 000 firme entro il 15 luglio per sostenere il ddl in Aula il 17.
Reazioni e commenti della società civile
Marco Cappato, tesoriere dell’associazione, ha definito “drastico passo indietro” il testo governativo, che secondo lui ignora le esigenze reali dei malati terminali.
Cittadinanzattiva lamenta l’esclusione del Ssn: «Una scelta cruciale», avverte, che rischia di trasformare una legge sensibile in un’occasione persa.
Una fase decisiva
Ci troviamo di fronte a una fase decisiva: da un lato una maggioranza pronta a stringere i tempi e snellire le procedure; dall’altro una spinta dal basso – con 74 039 firme – che porta sul tavolo il desiderio di una legge davvero inclusiva, magari con il Ssn come garante o facilitatore.
Domani 17 luglio sarà il giorno della verità: vedremo se governo e opposizioni sapranno trovare un terreno d’intesa, anche tramite La Russa, o se il testo resterà un compromesso fragile.