Esprinet: utile a +64% nei primi nove mesi 2021

- di: Daniele Minuti
 
Il Cda di ESPRINET ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2021 ed il Piano Industriale 2022-2024, chiudendo i primi nove mesi dell'anno con risultati più che positivi: i ricavi hanno raggiunto quota 3.210,8 milioni di euro (+9% su base annuale) grazie a una crescita organica del 4% che il contributo di 129,8 milioni dovuta dall'attività del gruppo GRI, di Dacom e idMAINT in Italia.

Esprinet: utile a +64% nei primi nove mesi 2021

Il Margine Commerciale Lordo cresce del 29% (165,8 milioni di euro) grazie ai maggiori ricavi e alla crescita del margine percentuale che si attesta a 5,16%. Il risultato arriva grazie alla maggiore incidenza delle linee di business ad alto margine e al costante impegno per garantire la migliore customer satisfaction, che ha portato all'aumento del margine percentuale di quasi tutte le linee di business.

L’EBITDA Adjusted si attesta a 57,9 milioni di euro (+39%), è calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente, sostenuti per la realizzazione del nuovo magazzino in Italia, pari a 0,8 milioni di euro. Se si esclude l’apporto positivo di 5,3 milioni di euro derivante dalle acquisizioni sopra citate, il dato si attesta a 52,6 milioni di euro (+26%). L’incidenza sui ricavi arriva all’1,80% in conseguenza principalmente delle acquisizioni del Gruppo GTI, di Dacom S.p.A. e di idMAINT S.r.l..

In ultimo L’EBIT Adjusted è di 45,8 milioni di euro (+ 48%), mentre l’incidenza sui ricavi sale all’1,43%. L’EBIT è pari a 44,9 milioni di euro (+63% su base annuale) mentre l’Utile ante imposte, pari a 39,3 milioni di euro, segna un incremento del 69% dello scorso anno.

Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di ESPRINET (nella foto): "Il terzo trimestre dell’esercizio finanziario in corso conferma l’ottima performance del Gruppo e ci consente di ribadire che la “ROCE Driven Strategy” continua ad ispirare positivamente la gestione operativa e finanziaria della società. I risultati ottenuti nei nove mesi del 2021 sono frutto del combinato di due fattori: la crescita organica spinta anche dai primi investimenti in infrastrutture IT legati ai piani di trasformazione digitale dei governi, e l’eccellente contributo delle acquisizioni in ambito Advanced Solutions operate fra fine 2020 e inizio 2021. Dopo aver ottimizzato il capitale circolante, negli ultimi trimestri ci siamo focalizzati convintamente sull’aumento della profittabilità, anche accelerando il processo di transizione del nostro business verso la distribuzione a valore aggiunto di Advanced Solutions, cresciute del 60% ad oltre 600 milioni di euro e delle soluzioni Cloud che registrano un +414% rispetto al 2020, superando i 100 milioni di euro. Alla luce di quanto sopra, in presenza di una domanda estremamente robusta, con ordini notevolmente superiori al budget e al livello registrato nell’analogo periodo dell’anno precedente, ma tenuto conto delle difficoltà nella logistica globale e delle carenze nella disponibilità di prodotto, alziamo le stime di redditività per il 2021 con un Ebitda Adj. atteso superiore a 83 milioni di euro dai precedenti 80 milioni. Siamo infine orgogliosi di presentare un Piano Industriale ambizioso che guarda al 2024 e oltre. Non solo prevediamo un aumento di circa il 50% della redditività del Gruppo nei prossimi tre anni, ma gettiamo un ponte fra l’attuale modello di business puramente distributivo e quello di Full Service Provider al servizio dell’ecosistema di Vendor e Reseller che immaginiamo per il futuro di ESPRINET. Dal 2024 in avanti il Gruppo avrà una doppia anima, distributiva a valore aggiunto da un lato e di servizio all’ecosistema IT dall’altro, con profili di volumi di vendite e marginalità completamente diversi ma al contempo sinergici. Poggiamo le nostre previsioni sulle solide basi di alcuni fattori di crescita della domanda, più evidenti per le economie del sud Europa ove operiamo, ma ancora di più considerando due macro-trend globali che incideranno anche nel nostro settore: la transizione verso un modello “a consumo” o “subscription based”, attraverso il noleggio dei beni piuttosto che il loro acquisto, e la sfida della “green revolution” dell’economia globale. Si tratta di un passaggio storico per il nostro Gruppo, dopo la trasformazione in multinazionale avvenuta nel 2005, e segna l’inizio della capitalizzazione del patrimonio di competenze finanziarie e di relazioni con oltre 650 produttori e 31.000 rivenditori per appropriarci di quote crescenti di valore aggiunto al fine di meglio servire i nostri mercati di riferimento e di creare valore per i nostri azionisti".
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