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Esorcista, collegio e sensi di colpa

- di: Giulia Caiola
 
Esorcista, collegio e sensi di colpa

Floriana Secondi ha deciso di giocare tutte le carte nella sua apparizione a Belve, il programma noto per far emergere le verità più scomode — o almeno le più adatte a far saltare il pubblico sul divano. “Ho portato mio figlio dall’esorcista”, ha dichiarato con la tranquillità di chi stesse dicendo “l’ho iscritto a calcetto”. Ma non finisce qui: “Forse meritava una mamma migliore”. Una riflessione intima, certo, ma che in bocca a un personaggio televisivo suona come un’eco postmoderna di “Carramba, che sorpresa!”.

Esorcista, collegio e sensi di colpa

Non è tanto la frase in sé, ma la naturalezza con cui viene lanciata, come se fosse una cosa che tutti, prima o poi, prendiamo in considerazione tra una visita pediatrica e una cena al McDonald’s.

La confessione è arrivata dopo aver snocciolato una delle biografie più degne di un romanzo gotico-educativo: “Io per 14 anni in un collegio”. Non proprio “Harry Potter”, insomma, ma nemmeno “Vacanze di Natale a Cortina”. Il tutto condito da una presa di coscienza tardiva: “Quando ero dentro mi colpevolizzavo. Pensavo che non mi volessero”. Un pensiero delicato, profondo. Ma anche un ottimo incipit per una fiction Rai, magari in seconda serata, tra lacrime, flashback e pianti in corridoio.

Il pubblico si divide: c’è chi si commuove, chi ride nervosamente e chi cerca su Google “come si diventa esorcisti”. Intanto, Floriana si prende la scena. Ancora una volta. E noi, come sempre, restiamo lì, incantati e leggermente disorientati. In un mondo dove tutto è reality e confessionale, anche l’inferno diventa prime time.

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