Enel presenta lo Statuto della Persona

- di: Daniele Minuti
 
Enel ha presentato ufficialmente lo Statuto della Persona, che era stato siglato dalle sigle sindacali Filctem, Flaei e Uiltec lo scorso 29 marzo: obiettivo del protocollo è mettere l'essere umano al centro dell'ecosistema aziendale e sindacale, in modo da creare un ambiente lavorativo sicuro e partecipativo.

Enel presenta lo Statuto della Persona siglato con le sigle sindacali Filctem, Flaei e Uiltec

Fulcro di questo statuto è la collaborazione fra azienda e sigle sindacali, che andrà a incidere su diversi aspetti legati al lavoro e alla sua funzione sociale, in ambiti come il benessere, la partecipazione, l'unclusività, l'equilibrio fra vita e lavoro con la flessibilità, la costruzione di un ambiente senza pregiudizi. Il tutto accompagnato da un modello di apprendimento continuo reso possibile da percorsi di formazione e aggiornamento costanti, tirocini e contributi formativi esterni, abbinato a una promozione continua della cultura sulla sicurezza sul lavoro.

Guido Stratta
, direttore People & Organization di Enel Group (nella foto), ha commentato: "Lo Statuto della Persona di Enel è un'opera a otto mani, tra azienda e parti sociali, che ci consegna una speranza: quella di togliere le persone dall'anonimato. Si basa su tre fondamenti: risultato, motivazione e benessere. Per noi è determinante raggiungere i risultati, ma non vogliamo farlo a tutti i costi. È fondamentale l'attività del sindacato, che magari blocca delle scorciatoie, ma ci consegna una visione alternativaIl primo punto di grande interesse è che da questa Costituzione scaturiscano leggi coerenti. È una responsabilità che ci prenderemo nel tradurre lo Statuto, altrimenti rischia di rimanere un bel monito ma senza scarico a terra".

Luigi Sbarra, segretario della Cisl, ha dichiarato: "Questa bella intesa che avete negoziato, condiviso e sottoscritto secondo me ha il valore di fare da apripista per una stagione di rinnovato protagonismo delle parti sociali e del mondo del lavoro rispetto alle grandi questioni che riguardano i temi della crescita e dello sviluppo. Ho letto l'intesa, ravviso elementi di assoluta innovazione e uno sforzo di assoluta modernizzazione e di rilancio delle relazioni sindacali e industriali nel nostro Paese. Con Enel noi vantiamo un patrimonio consolidato e strutturato di relazioni sindacali responsabili e partecipative. Questa è un'intesa che ha grandi contenuti alla base. Penso sia stato uno sforzo notevole rimettere al centro il valore, la qualità e la stabilità del lavoro e riportare come priorità la dignità della persona: questa è la grande sfida che abbiamo davanti. Oggi di fronte a tante preoccupazioni, in un contesto caratterizzato dalle ricadute pesanti dello scontro bellico in Ucraina, vedo anche l'opportunità di costruire un nuovo modello sociale di crescita e sviluppo che si allontani dalle logiche della rendita e della finanza speculativa, che ci allontani dalla prospettiva di una globalizzazione mal governata che ha creato un abisso di disparità tra ricchi e poveri. Bisogna rimettere al centro della crescita e dello sviluppo la prospettiva della qualità, della stabilità e della dignità del lavoro e la centralità della persona. L'Italia deve invece a valorizzare le relazioni sindacali e ad estendere e a rafforzare la contrattazione. Considero il contenuto dello statuto importante, decisivo, che può fare scuola. È una buona pratica che dobbiamo rafforzare, emulare ed estendere anche ad altri settori. Una delle grandi direttrici di fondo che vedo è l'investimento forte sul capitale umano, con uno sforzo sulla crescita delle competenze e sulla formazione, in una parola sulle politiche attive. Le politiche passive sono sacrosante ma noi paghiamo oggi il prezzo di non aver osato in passato sulle politiche attive. Vedo, inoltre, un grande richiamo al valore della partecipazione. Se cresce l'impresa consolidiamo e stabilizziamo il lavoro, se lavoriamo insieme recuperiamo produttività che possiamo redistribuire per migliorare salari e stipendi. Questa intesa ha un profilo di valori enorme diamogli fiato e facciamola camminare trasferendola nei contratti".

Ilvo Sorrentinosegretario nazionale della Filctem Cgil, ha aggiunto: "Per noi era fondamentale dotarci di uno strumento che mettesse a sistema tutto il mondo Enel in una logica di inclusione. Dentro allo Statuto della Persona c'è scritto che se il carico di lavoro è ingente nessuno ti può obbligare ad andare avanti con quell'attività perché prima di tutto viene il tema della sicurezza. Per la prima volta viene sancito che va tutelato il lavoro non solo dal punto di vista salariale, della dignità, ma anche dal punto di vista della sicurezza".

Tiziano Treu, presidente del Cnel, ha concluso: "Questo è un documento di principi che dentro la storia delle nostre relazioni sindacali rappresenta un unicum. È importante perché in questo momento di incertezza sulle prospettive, avere dei principi chiari, innovativi ed espliciti è fondamentale. In una fase di cambiamento bisogna avere dei principi che costituiscono un patrimonio per una visione che orientano poi anche nella pratica. Nella storia del diritto del Lavoro e delle relazioni industriali noi abbiamo avuto come prototipo nella regolazione Cipputi, il lavoro subordinato, il cosiddetto colletto blu, ma questo prototipo ha oscurato in realtà quello che è la persona che lavora. Più il tempo passa, più le diversità vengono fuori e i cambiamenti ci allontanano dal modello Cipputi. Non andar avanti rischia di presentare il nostro mestiere di esperti di diritto del lavoro come uno strumento di protezione del povero lavoratore debole da tutelare e invece la necessità è quella di superare i modelli passati e accrescere le capacità delle persone. Bisogna fare in modo che il lavoro che diventi sviluppo della persona. Come dice lo Statuto, facendo un salto in avanti rispetto alle necessità di tutela, bisogna far sì che il lavoro diventi uno strumento di sviluppo della persona. Il secondo elemento di novità dello Statuto è l'introduzione di una dimensione individuale, pensata e argomentata nelle relazioni collettive. Non è una cosa da poco: nella pratica e storicamente la dimensione individuale è stata strumentalizzata e vista come nemica della dimensione collettiva. Invece qui è necessario cambiare e mutare questo paradigma di riferimento. La prospettiva dell'universalizzazione dei diritti del lavoro è una strada che dev'essere trasferita anche nei contratti. Ed è vero che Enel è come un'isola felice ma qui c'è una responsabilità di fare ancora di più. Un'azienda come Enel deve applicare questa spinta universalistica del lavoro dignitoso e deve guardare anche fuori, alle catene di fornitori e subappaltatori. Quando andrete a declinare questi principi in procedure partecipate e linee guida dovrete intercettare materialmente il passaggio dell'organizzazione del lavoro in un ambiente digitale e trattare temi come l'orario e i principi di sicurezza e prevenzione anche in questi nuovi ambienti".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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