Domenica 23 febbraio, la Germania si prepara a rinnovare il Bundestag, il parlamento federale, in un clima politico ed economico particolarmente teso. Le elezioni anticipate sono state indette a seguito della crisi del governo guidato dal cancelliere Olaf Scholz, culminata con le sue dimissioni il 16 dicembre scorso. Questo articolo offre una panoramica sui principali partiti, i candidati in lizza, il sistema elettorale tedesco e gli ultimi sondaggi disponibili.
Elezioni in Germania: guida completa al voto del 23 febbraio
Il panorama politico tedesco è dominato da formazioni storiche:
Unione Cristiano-Democratica (CDU): guidata da Friedrich Merz, rappresenta il centro-destra ed è attiva in tutta la Germania, eccetto in Baviera.
Unione Cristiano-Sociale (CSU): partito alleato della CDU, operante esclusivamente in Baviera, sotto la guida di Markus Söder.
Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD): principale forza di centro-sinistra, con Olaf Scholz come leader e cancelliere uscente.
Negli ultimi anni, altre formazioni hanno acquisito rilevanza:
Alternative für Deutschland (AfD): partito di estrema destra, euroscettico e contrario all'immigrazione, guidato da Alice Weidel. Fondato nel 2013, ha registrato i suoi migliori risultati nell'ex Germania dell'Est.
Bündnis 90/Die Grünen (Verdi): partito ambientalista e progressista, co-presieduto da Robert Habeck e Annalena Baerbock.
Partito Liberale Democratico (FDP): forza liberale guidata da Christian Lindner.
Die Linke: partito di sinistra radicale, con Jan van Aken e Heidi Reichinnek alla guida.
Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW): fondato nel 2024 da Sahra Wagenknecht, ex esponente di Die Linke, combina posizioni economiche di sinistra con idee conservatrici su temi come l'immigrazione.
Il sistema elettorale tedesco
La Germania adotta un sistema elettorale misto, che combina elementi maggioritari e proporzionali. Ogni elettore dispone di due voti:
Primo voto (Erststimme): per eleggere un rappresentante del proprio collegio uninominale con sistema maggioritario.
Secondo voto (Zweitstimme): per una lista di partito a livello regionale, determinando la distribuzione proporzionale dei seggi nel Bundestag.
Il Bundestag è composto da 630 deputati. Per accedere alla ripartizione proporzionale dei seggi, un partito deve superare la soglia di sbarramento del 5% dei secondi voti a livello nazionale o vincere almeno tre seggi uninominali. Una riforma elettorale approvata nel 2023 ha eliminato i seggi compensativi e fissato il numero totale dei parlamentari, modificando il metodo di assegnazione per garantire una rappresentanza proporzionale più precisa.
Gli ultimi sondaggi
A pochi giorni dal voto, i sondaggi delineano il seguente scenario:
CDU/CSU: in testa con circa il 30% delle preferenze.
AfD: in crescita, attestandosi intorno al 21%.
SPD: in calo, con il 16% dei consensi.
Verdi: al 13%.
Die Linke: al 6%.
BSW: al 5%.
FDP: al 4%, rischiando di non superare la soglia di sbarramento.
Questi dati suggeriscono una frammentazione del panorama politico, rendendo probabile la necessità di coalizioni per formare un governo stabile. La crescita dell'AfD e l'incertezza sulle performance di partiti minori come FDP, Die Linke e BSW potrebbero influenzare significativamente gli equilibri post-elettorali.
Possibili scenari post-elettorali
Data la probabile assenza di una maggioranza assoluta, si prospettano diverse opzioni di coalizione:
Grande coalizione (CDU/CSU e SPD): una riedizione dell'alleanza tra i due principali partiti, sebbene possano emergere divergenze su temi chiave.
Coalizione Giamaica (CDU/CSU, Verdi e FDP): un'alleanza tra centro-destra, ambientalisti e liberali, che potrebbe però incontrare ostacoli a causa delle differenze programmatiche.
Coalizione Semaforo (SPD, Verdi e FDP): sebbene numericamente possibile, le divergenze ideologiche potrebbero renderla difficile da realizzare.
La formazione del nuovo governo dipenderà dalle trattative post-elettorali e dalla disponibilità dei partiti a trovare compromessi su questioni fondamentali come economia, immigrazione e politica estera.