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Germania divisa: all’Est rinasce la DDR in versione nera. Linke forte tra i giovani

- di: Jole Rosati
 
Germania divisa: all’Est rinasce la DDR in versione nera. Linke forte tra i giovani
Le ultime elezioni federali tedesche hanno messo in luce un Paese spaccato in due, con un Est che si conferma roccaforte dell’estrema destra e un Ovest che, pur con dinamiche diverse, registra un significativo spostamento verso i partiti conservatori e populisti. I risultati elettorali rivelano un quadro complesso, caratterizzato da disuguaglianze regionali, fratture generazionali e una crescente sfiducia verso i partiti tradizionali.

L’Est tedesco: il trionfo dell’Afd
Nella ex Germania Est, l’Alternative für Deutschland (Afd) (nella foto la leader Afd, Alice Weidel) si è affermata come forza dominante, conquistando percentuali che vanno dal 32% al 38,6% e diventando il primo partito in tutti i Länder orientali. Questo successo riflette un malcontento profondo, legato alla percezione di un’economia stagnante, di un abbandono da parte del governo federale e di un’identità culturale distinta da quella dell’Ovest.
L’Afd è diventata la voce dell’Est,ha dichiarato l’analista politico Klaus Schroeder in un’intervista a Der Spiegel. “Non si tratta solo di immigrazione o euroscetticismo, ma di identità e di un senso di abbandono.”

L’Ovest: l’avanzata della destra
Se l’Afd consolida il suo dominio nell’Est, il partito ha anche fatto significativi progressi nell’Ovest. In Baden-Württemberg, l’Afd è diventata la seconda forza politica con il 19,4% dei voti, mentre in Renania-Palatinato e Assia si è piazzata terza con il 20,1% e il 17,8% rispettivamente. Questa espansione verso Ovest segnala una normalizzazione dell’Afd, che non è più percepita come una forza marginale, ma come un’alternativa credibile all’establishment politico.
“L’Afd non è più vista come un pericolo, ma come una forza politica legittima,” ha osservato Der Spiegel nella sua analisi post-elettorale. La presenza mediatica del partito e i suoi contatti internazionali hanno contribuito a rafforzare la sua credibilità, attirando quasi 900.000 voti dai liberali della FDP, oltre un milione dai conservatori della CDU e più di 700.000 dalla SPD.

Il voto dei giovani: il successo della Linke
Uno degli aspetti più interessanti delle elezioni è stato il forte sostegno raccolto dalla Linke tra i giovani. Nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni la Linke è risultata il partito più votato, conquistando un quarto dei consensi. Un dato che contrasta con quello dell’Afd, che tra i giovani ha mantenuto le sue percentuali tradizionali, suggerendo che il partito di estrema destra potrebbe aver raggiunto il suo tetto elettorale.
“Il successo della Linke tra i giovani è un chiaro segnale di insoddisfazione verso lo status quo,” ha affermato la politologa Claudia Roth in una dichiarazione. “I giovani cercano un cambiamento radicale, e la Linke sta intercettando questo sentimento.”
La Linke ha anche attratto molti elettori delusi dalla SPD e dai Verdi, con oltre mezzo milione e 700.000 voti rispettivamente. Questo risultato sfata il luogo comune che vuole la Linke come un partito di accademici, dimostrando invece un forte radicamento tra lavoratori e disoccupati.

Il crollo della SPD e le difficoltà della coalizione “semaforo”
La SPD, guidata dal cancelliere Olaf Scholz, ha registrato il peggior risultato della sua storia, con un elettorato composto principalmente da anziani, pensionati e impiegati pubblici. Tra lavoratori e disoccupati il partito ha subito un crollo, riflettendo una perdita di fiducia nella coalizione “semaforo” (SPD, FDP e Verdi).
Tre anni di litigi e compromessi discutibili hanno lasciato il segno,” ha scritto Der Spiegel. La SPD ha perso 1,7 milioni di voti a favore della CDU, mentre la FDP ne ha ceduti 1,3 milioni, molti dei quali sono confluiti nei conservatori in un tentativo di “voto utile.”

Una Germania divisa
I risultati elettorali dipingono un Paese profondamente diviso lungo linee regionali, generazionali e ideologiche. Nell’Est, il populismo dell’Afd risuona tra chi si sente emarginato, mentre nell’Ovest i progressi del partito riflettono un malcontento diffuso verso la politica tradizionale. Allo stesso tempo, il ritorno della Linke tra i giovani segnala un cambiamento generazionale che potrebbe ridisegnare il panorama politico nei prossimi anni.
Mentre la Germania affronta questa fase di profonda divisione, la sfida per i partiti tradizionali sarà quella di rispondere alle istanze che spingono gli elettori verso gli estremi. Senza un’azione concreta, il divario tra Est e Ovest—e tra vecchie e nuove generazioni—è destinato ad approfondirsi. 

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