Elezioni 2022 - La (strane) ricette della Lega: meno fondi alla Sanità e più allo sport
- di: Diego Minuti
Se un Pinco Pallino qualsiasi, la mattina al bar con gli amici, tra un caffè o - a seconda di città o regioni - una pastarella, un bombolone o una brioche, dicesse ''togliamo fondi alla Sanità per dirottarli verso lo Sport'' le reazioni degli astanti probabilmente sarebbe diverse e non necessariamente tutte a suo sfavore.
Ma se, anziché il ''Pinco Pallino'' di cui sopra, a fare questa proposta è, nientemeno, che il responsabile nazionale dello sport per la Lega ecco che la cosa merita una riflessione.
Perché non si tratta di chiacchiere da bar, ma di qualcosa di molto diverso perché arriva da qualcuno che Matteo Salvini (chi, altrimenti?) ha piazzato in un posto in cui si presuppone una conoscenza specifica del settore sportivo, ma certo non solo di quello, senza ovviamente dimenticare il profilo politico del ruolo, che dovrebbe concretizzarsi nella capacità di elaborare proposte condivise dal partito.
La spericolata asserzione è di Luigi Mastrangelo, uno dei più forti giocatori all time del volley italiano, che ha sposato il progetto politico della Lega, tanto da essere scelto da Salvini appunto per guidare il settore dello sport e quindi, crediamo, da meritare la sua intera fiducia.
Mastrangelo (Lega) lancia la proposta di diminuire i fondi alla Sanità per alzare quelli dello sport
Nel corso di una intervista radiofonica, Mastrangelo ha affermato, letteralmente, che ''bisogna investire di più nello Sport, togliendo magari qualcosa alla Sanità''. Ognuno è padrone di dire come la pensa, ma l'affermazione dell'esponente leghista non può passare inosservata soprattutto in un momento storico in cui il Paese (come il resto del mondo) non è ancora fuori dalla pandemia, che reclama e ottiene, ogni giorno, un tributo di morti e infettati. E ci sarebbe anche da chiedersi come questa proposta abbia impattato con le esperienze personali e drammatiche degli operatori della Sanità, che hanno letteralmente salvato il Paese durante la pandemia, ma anche con le aspirazioni di migliaia di giovani laureati che non trovano una occupazione perché il settore pubblico è in perenne emergenza anche finanziaria.
E non sappiamo nemmeno quali possano essere state, al sentire questa proposta, le cose passate per la testa di Attilio Fontana o Luca Zaia, presidenti leghisti di due Regioni - Lombardia e Veneto - che hanno visto morire centinaia e centinaia di persone anche perché la Sanità pubblica, già a corto di risorse economiche, era impreparata, non certo per sua incapacità.
Ma, torniamo a dire, bisogna sempre rispettare le idee di tutti, ma non quando si passa il segno della ragionevolezza e, contestualmente, si evidenza un totale ignoranza della realtà delle cose.
Sollecitare che allo Sport, inteso come movimento, venga data una maggiore dotazione economica è cosa ragionevole, anche se si devono fare dei precisi distinguo tra chi lo pratica a livello amatoriale e chi, invece, lo fa per professione. Ma chiedere che per finanziare lo Sport si taglino i fondi della Sanità (la cui tenuta è stata messa a dura prova dall'emergenza scatenata dal Covid-19, come testimoniano non le sparate di qualche politico o media fiancheggiatori dei no vax, ma i tristi numeri della pandemia) rasenta la provocazione, almeno a leggere le parole di Mastrangelo che sembra volere fare, in piena campagna elettorale, l'occhiolino al movimento sportivo, a costo di sostenere una tesi spericolata.
Le parole dell'ex giocatore hanno scatenato delle reazioni tutte al negativo, in assenza di quelle ufficiali di Forza Italia e Fratelli d'Italia, alleati della Lega. Alle critiche, Mastrangelo ha risposto mettendo nel mirino la sinistra, formata a suo dire da soggetti ''che la vita concreta delle persone non sanno minimamente cosa sia, si sono già affannati a replicare alle mie parole: intendo chiarire che la mia idea, e quella della Lega, si basa su un concetto fondamentale, cioè che un adeguato e calibrato investimento nello sport oggi, produce anche un risparmio in sanità domani. Lo sport è benessere fisico, mentale: lo sport è vita, è questo il messaggio che dobbiamo dare ai giovani, non le squallide polemiche da campagna elettorale''.
Tutto bello, tutto plausibile, con un ''però'': nella risposta di Mastrangelo (che rivendica il fatto di parlare a nome della Lega) non c'è un riferimento che sia uno alla sua proposta di finanziare ulteriormente lo Sport, ma tagliando i fondi alla sanità, quasi che queste cose non le abbia dette. Ma lui va dritto per la sua strada e, se le cose andranno come ormai tutti i sondaggi dicono, chissà che non ce lo rivedremo magari da sottosegretario con delega allo Sport, sempre che riesca a non entrare in competizione con la potentissima Valentina Vezzali, di Forza Italia, sostenuta in prima persona da Berlusconi.
Forse per lui non ottenere un posto di prestigio sarebbe una delusione, come quando, lo scorso anno, si è candidato, con la Lega, al Consiglio comunale di Cuneo, rastrellando la bellezza di 56 (proprio 56), troppo pochi per essere eletto. Cosa che ora, invece, dovrebbe riuscirgli, in virtù di una candidatura ritenuta blindata.