"Costruiamo il futuro": la sostenibilità nell'edilizia passa attraverso l'industrializzazione off-site

- di: Redazione
 

Si è tenuto all’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, a Milano, il convegno “Costruiamo il futuro. Dall’On-site all’Off-site: industrializzare per rinnovare il settore delle costruzioni”. L'evento, organizzato da una cordata di sette aziende (Tecnostrutture, Gualini, Harpaceas, Impresa Percassi, Pichler, Rubner, Brioschi Sviluppo Immobiliare), si è concentrato sui vantaggi della cosiddetta edilizia off-site, le tecnologie che permettono di trasferire la produzione dal cantiere alle fabbriche.
Lo strumento viene individuato come una delle soluzioni ideali per ottimizzare le risorse, tutelare l'ambiente e conformarsi agli standard in materia di sostenibilità per il nostro Paese, riducendo i tempi di cantiere mantenendo certezza nei costi e elevati livelli di sicurezza per il personale.

"Costruiamo il futuro": la sostenibilità nell'edilizia passa attraverso l'industrializzazione off-site

L’edilizia "delocalizzata" per metterebbe di ovviare alle storiche problematiche del settore in Italia (scarsità di manodopera specializzata, edifici troppo vecchi, tempi di realizzazione troppo lunghi e incertezza nei prezzi).

Il tema è stato affrontato nel convegno analizzando case study come il grattacielo 262 5th Avenue a New York (Gualini), il Campus Milano Internazionale (Pichler), ROOTS, l’edificio in legno più alto della Germania (Rubner), il Nuovo Villaggio Olimpico di Milano (Tecnostrutture), che sarà inaugurato il prossimo 12 febbraio.

La crescente attenzione all’ambiente e ai criteri ESG, nonché la digitalizzazione e in particolare la diffusione del BIM (il Building Information Modeling, processo basato su modelli 3D) sono oggi fattori favorevoli per una maggiore diffusione dell’industrializzazione Off-site, anche alla luce della Direttiva europea Case Green che – in base all’accordo confermato lo scorso 15 gennaio – prevede nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, il miglioramento energetico graduale degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035,  per arrivare a un settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050. E anche a fronte del Piano Casa 2025 che il Ministero delle Infrastrutture sta definendo in queste settimane, che pone l’attenzione sul riordino e sulla semplificazione normativa, nonché sulla individuazione di modelli sperimentali.

Franco Daniele, presidente di Tecnostrutture, una delle aziende capofila dell’iniziativa, ha dichiarato: "Riteniamo che oramai l’industrializzazione Off-site sia l’unica strada percorribile per ridurre l’impatto ambientale nelle nostre città. Si tratta di una via reale alla sostenibilità di tutto il comparto, non solo per quanto riguarda le nuove costruzioni ma anche per la riqualificazione e riconversione di aree dismesse e vetuste".

Eugenio Kannes, amministratore delegato di Brioschi Sviluppo Immobiliare, ha detto: "Dopo la forte spinta verso la prefabbricazione che ha caratterizzato il secondo dopoguerra, all’evoluzione tecnologica dei sistemi di costruzione Off-site non ha corrisposto la diffusione che questi meriterebbero, considerati gli indubbi vantaggi che presentano rispetto alla costruzione On-site, ma oggi la compresenza di diversi fattori può favorire il progressivo trasferimento della produzione dal cantiere alla fabbrica: la digitalizzazione del settore e in particolare la diffusione del BIM, la crescente attenzione agli aspetti ambientali e ai criteri ESG, la carenza di manodopera qualificata e l’aumento  dei costi di costruzione, che dal 2019 ad oggi, complice la pandemia e le guerre, sono lievitati del 30%, spingono verso la ricerca di soluzioni alternative a quelle tradizionali".

Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli