Stop temporaneo alla produzione del farmaco anti obesità nel comune laziale, investimenti in bilico e virata sul fegato.
(Foto: Alfredo Galletti, Amministratore Delegato di Novo Nordisk Italia).
Da lunedì la linea di Wegovy nello stabilimento di Anagni viene sospesa da Novo Nordisk, il gruppo che produce il famoso farmaco anti-obesità. L’annuncio è arrivato nella sede di Unindustria a Frosinone, davanti a sindacati e istituzioni: uno stop “temporaneo” legato a un riallineamento strategico del gruppo. L’azienda lo descrive come un aggiustamento ai volumi produttivi in risposta al nuovo quadro competitivo e regolatorio.
Non sono previste procedure collettive per i dipendenti a tempo indeterminato: gli impatti riguardano soprattutto una parte dei contratti a termine in scadenza entro fine 2025. Intanto, ad Anagni proseguono gli altri interventi già approvati: nuove suite per il riempimento e l’ispezione di siringhe preriempite, capacità di confezionamento aggiuntive, e il riavvio dei progetti su cartucce e flaconi.
Cosa cambia nel mercato dell’obesità
Nel giro di pochi mesi si sono sovrapposti tre fattori: l’avanzata dei GLP-1 orali che riduce il vantaggio delle iniezioni settimanali, le incertezze brevettuali e la diffusione di copie non autorizzate del principio attivo, e il nuovo quadro tariffario negli Stati Uniti verso i farmaci prodotti in Europa. È un mix che erode margini e visibilità sulla domanda dei formati iniettabili.
La virata sul fegato
Novo Nordisk ha annunciato l’acquisizione di Akero Therapeutics per un controvalore fino a 5,2 miliardi di dollari e porta in casa efruxifermin (EFX), candidato di fase 3 per la MASH, anche nei pazienti con cirrosi. Nelle parole del CEO, la MASH è “un killer silenzioso” e EFX può diventare un pilastro accanto alle terapie per la perdita di peso.
L’impatto su Anagni
Il sito ciociaro resta al centro di un piano da oltre 2 miliardi di euro, con avvii produttivi attesi tra fine 2026 e inizio 2027. Lo stop su Wegovy introduce però una incertezza sul mix di prodotti che saranno affidati allo stabilimento. La Regione chiede impegni formali su investimenti, occupazione e tempi, mentre l’azienda ribadisce il carattere temporaneo della sospensione.
Tagli globali e concorrenza
A settembre il gruppo ha reso noto un piano di 9.000 esuberi a livello mondiale per liberare risorse da reinvestire in ricerca e sviluppo e semplificare la macchina industriale. Negli Stati Uniti sono già emersi tagli su siti produttivi chiave. Intanto la concorrenza accelera sui GLP-1 orali, possibile spartiacque per la terapia dell’obesità.
Le prossime tappe
- Regolatorio: dossier dei GLP-1 orali e aggiornamenti autorizzativi.
- Brevettuale: calendario delle scadenze su semaglutide a partire dal 2026.
- Industriale: rimappatura delle linee tra Europa e USA e definizione del mix per Anagni.
- Finanziario: integrazione di Akero, effetti su R&S e cassa nel 2026.
Le voci
“È una pausa tattica in un mercato che cambia a vista, non un passo indietro sul progetto industriale italiano”, riferiscono ambienti vicini all’azienda dopo l’incontro di Frosinone. “Chiederemo impegni scritti su investimenti, occupazione e tempi: Anagni resta strategica”, è la linea che filtra dalle istituzioni regionali. Per alcuni analisti, “con l’oralizzazione della terapia anti-obesità, la difendibilità dei margini sulle iniezioni non è più la stessa: diversificare sul fegato è coerente”.