Settembre ai massimi da otto mesi: Germania e Spagna tirano, Francia frena. La domanda dall’estero resta moscia, occupazione in stallo, prezzi in raffreddamento.
L’indice HCOB dei servizi dell’Eurozona è salito a 51,3 a settembre, mentre il composito ha toccato 51,2: segnali di espansione per il quarto mese consecutivo, al massimo da otto e sedici mesi rispettivamente.
Il quadro: crescita sì, ma fiacca
La ripresa c’è, ma procede a velocità moderata. La domanda interna migliora appena, gli ordini dall’estero restano deboli dopo una lunga sequenza di cali. Le imprese smaltiscono gli arretrati, ma assumono con prudenza. Sul fronte prezzi, costi e listini rallentano il passo, un segnale utile per la BCE.
Germania: accelerazione senza trionfalismi
In Germania il PMI dei servizi sale a 51,5 con il composito a 52,0, massimi plurimensili. La crescita dell’attività è accompagnata da nuovi ordini deboli e da un calo dell’occupazione nel terziario, mentre il sentiment migliora.
Francia: contrazione testarda
La Francia scende a 48,5 nei servizi. L’incertezza domestica pesa su clienti e investimenti, con nuovi affari ancora in flessione e un clima di fiducia appannato.
Italia e Spagna: i “caldi” del Mediterraneo
Italia a 52,5 nei servizi: nuovi ordini in accelerazione e attività in crescita. Spagna in marcia a 54,3, con occupazione in aumento e domanda domestica vivace.
Prezzi, lavoro, prospettive
Prezzi in raffreddamento, lavoro in stallo, fiducia in miglioramento: tre semafori gialli che indicano un ciclo in stabilizzazione ma ancora vulnerabile a shock sulla domanda estera.
Cosa significa per la crescita
I PMI suggeriscono una crescita trimestrale dell’area attorno allo 0,4%. La traiettoria dipende da un recupero del commercio intra-UE e dell’export: senza una spinta esterna, la ripartenza rischia di restare in terza marcia.
Le frasi chiave
“Le cose nel terziario stanno andando un po’ più spedite… dopo la quasi stagnazione di agosto l’attività è risalita a settembre”, osserva il capo economista di HCOB. “Costi e prezzi di vendita sono scesi rispetto ad agosto, pur restando poco sopra le medie di lungo periodo”. Sul caso tedesco: “Senza una domanda più forte, non vedremo un’espansione sostenibile”.