Mercato immobiliare: calo del 15% nel 2020, ma la ripresa è vicina

- di: Redazione
 
Scenari Immobiliari ha presentato il suo ventesimo Outlook annuale al forum di Previsioni e strategie, analizzando la situazione del mattone in Italia ed Europa a fronte delle difficoltà economiche causate dalla pandemia da Coronavirus. E come prevedibile, il calo dei mercato è arrivato con percentuali importanti in questo 2020.

A spiegare meglio il quadro è stato il presidente Mario Breglia: "Gli effetti dell'emergenza sanitaria porteranno a un calo dei mercati in tutta Europa maggiore del 10%, con il massimo in Spagna (-18,3%) e con quello italiano che dovrebbe chiudere con una diminuzione del 15,2%. Cifre diverse negli Stati Uniti, circa il 10% che però può crescere data la mancanza di misure di protezione dal virus, in Francia e Germania con quasi il 12% e nel Regno Unito con il 12,5%".

La notizia positiva però arriva dal possibile rimbalzo: "Per l'anno prossimo è previsto un ritorno importante in tutti questi paesi, in Italia ad esempio è stimato un recupero del 7,8% grazie in particolare al settore residenziale. Ma quello maggiore è atteso negli USA con un aumento stimato del 11,9%".

A parlare del lato degli investimenti è stato invece il Ceo di Kryalos, Paolo Bottelli: "Non vedo un grande dramma sul fronte degli investimenti, le società di gestione del risparmio immobiliari non risentono della crisi, anzi sono diventate punti di riferimento per gli investitori stranieri". Proprio dall'Outlook di Scenari Immobiliari si nota che gli investimenti in real estate nel vecchio continente abbiano subito un incremento del 2% rispetto al primo semestre dello scorso anno grazie soprattutto alle transazioni da Germania, Regno Unito e paesi scandinavi.

È però troppo presto per tirare delle conclusioni definitive sul periodo del mercato immobiliare, come spiega l'amministratore delegato di Dea Capital, Emanuele Caniggia: "Non sappiamo quale sarà la nuova normalità per via del virus e il destino dei vari settori cambierà. I centri commerciali ad esempio sono e rimarranno in crisi per molto tempo, ho più dubbi su uffici e settore residenziale: l'elemento dello smart working influisce ma non vuol dire che le società non useranno più uffici".
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