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EssilorLuxottica compra Signifeye e accelera sulle cliniche

- di: Jole Rosati
 
EssilorLuxottica compra Signifeye e accelera sulle cliniche
EssilorLuxottica compra Signifeye e accelera sulle cliniche
Un altro passo nella “sanità della vista”: 15 centri nelle Fiandre, dopo Optegra. E sullo sfondo l’ambizione di un percorso completo, dalla diagnosi alle terapie, con l’AI come turbo.

(Foto: Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica).

EssilorLuxottica allunga la falcata oltre montature e lenti: il gruppo ha annunciato l’acquisizione di Signifeye, piattaforma oftalmica belga con 15 cliniche e centri diagnostici nelle Fiandre. La chiusura dell’operazione è indicata entro il primo trimestre 2026, subordinata alle consuete condizioni e autorizzazioni.

Il punto non è solo “aggiungere sedi” sulla mappa. L’obiettivo dichiarato è costruire una filiera che non si fermi alla correzione visiva, ma abbracci prevenzione, diagnosi precoce e gestione clinica specialistica: in altre parole, portare la cura della vista sempre più vicino al modello “end-to-end” tipico della sanità organizzata.

Che cos’è Signifeye e perché interessa a EssilorLuxottica

Signifeye opera nel privato e propone un’offerta ampia: trattamenti oftalmici essenziali e procedure elettive per la correzione della vista. Nelle comunicazioni societarie, l’asset viene descritto come un network con una reputazione consolidata per qualità clinica e risultati.

Per EssilorLuxottica il valore è duplice: da un lato rafforzare la presenza geografica in un’area ad alto reddito e domanda sanitaria; dall’altro integrare competenze cliniche e diagnostiche in un ecosistema che il gruppo sta ridefinendo in chiave med-tech.

Il tassello dopo Optegra: una rete europea che si infittisce

L’operazione arriva a breve distanza dall’acquisizione di Optegra, piattaforma oftalmica europea con oltre 70 cliniche tra Regno Unito e continente. Optegra è attiva in Paesi come Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Paesi Bassi: un perimetro che, insieme a Signifeye, spinge il baricentro verso una rete clinica europea più estesa e integrata.

Il disegno è coerente: aumentare i punti di contatto clinici, standardizzare percorsi e misurare esiti, portando dentro al gruppo sia la fase diagnostica sia (progressivamente) quella terapeutica. In parallelo, si crea un potenziale “ponte” operativo tra retail e medicina, in un mercato in cui la domanda di cura oculistica cresce con l’invecchiamento della popolazione.

Le parole dei vertici: “esperienze complete” e un nuovo concetto di eccellenza

Nel commentare l’operazione, Francesco Milleri (presidente e amministratore delegato) e Paul du Saillant (vice amministratore delegato) hanno legato Signifeye all’idea di “esperienze complete” nella cura della vista, con l’ambizione di ridefinire l’eccellenza lungo tutto il percorso del paziente.

Anche dal lato belga il messaggio è chiaro: l’amministratrice delegata Kathleen Moons ha descritto l’ingresso nel gruppo come l’avvio di una nuova fase, puntando sulla combinazione tra scala globale e approccio centrato sul paziente.

Dove porta la strategia med-tech: cliniche, dati e intelligenza artificiale

La partita vera si gioca sulla trasformazione dell’eye-care in una piattaforma tecnologica. Nei mesi scorsi, in contesto di risultati trimestrali, Milleri ha indicato la direzione: convergenza di percorsi completi di cura, strumenti digitali e intelligenza artificiale per migliorare diagnosi, gestione e continuità assistenziale.

Qui la clinica diventa anche “fabbrica di dati” (con tutte le cautele regolatorie del caso), utile per affinare protocolli, follow-up e personalizzazione dei trattamenti. Ed è un’evoluzione che corre in parallelo con l’altra gamba del gruppo: i dispositivi indossabili, dove EssilorLuxottica è attiva con progetti di smart eyewear.

Il contesto: una spinta che va oltre gli occhiali

L’espansione nelle cliniche arriva in una fase in cui il gruppo racconta una traiettoria di crescita sostenuta e un portafoglio che si allarga. Non è un dettaglio: mettere un piede più stabile nella sanità significa puntare su ricavi meno stagionali e, potenzialmente, più difensivi rispetto ai cicli dei consumi.

Sul fronte dei wearable, analisi e cronache internazionali sottolineano sia l’opportunità sia i nodi: dalla competizione tra big tech alle questioni di privacy e conformità normativa, soprattutto nel mercato europeo.

Cosa aspettarsi ora: tempi, autorizzazioni e prossime mosse

Il closing per Signifeye è indicato entro Q1 2026. Nel frattempo, il mercato guarderà a due elementi: integrazione operativa (processi clinici, governance, standard di qualità) e capacità di scalare il modello senza perdere efficacia sanitaria.

Se la traiettoria resterà questa, la domanda diventa quasi inevitabile: la rete europea è un traguardo o solo una base? Perché quando una multinazionale costruisce un ecosistema clinico, di solito non lo fa per “aggiungere una spunta”, ma per cambiare categoria di appartenenza. 

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