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Italia in corsa: il Pil accelera nel primo trimestre, ma i dazi Usa minacciano la ripresa

- di: Marta Giannoni
 
Italia in corsa: il Pil accelera nel primo trimestre, ma i dazi Usa minacciano la ripresa
Bankitalia segnala segnali positivi nel primo trimestre 2025, ma l’ombra delle tensioni commerciali globali incombe sull’economia nazionale.
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Crescita moderata, ma significativa
Nel primo trimestre del 2025 l’economia italiana ha mostrato segnali di ripresa. Secondo le valutazioni della Banca d’Italia, il Prodotto interno lordo (Pil) ha registrato un aumento, trainato dalla crescita del valore aggiunto nei servizi, una leggera ripresa nell’industria e un incremento nelle costruzioni, in particolare nel settore non residenziale. Questi dati emergono dall’audizione di Andrea Brandolini, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, presso le commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.
Brandolini ha sottolineato che, dopo un ristagno nei mesi estivi del 2024, l’ultimo trimestre dello scorso anno aveva già mostrato una crescita marginale dello 0,1%, indicando una tendenza positiva che sembra proseguire nel 2025.
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L’incognita dei dazi statunitensi
Nonostante i segnali positivi, l’economia italiana potrebbe affrontare nuove sfide a causa dell’aumento dei dazi statunitensi. Brandolini ha avvertito che, sebbene la qualità elevata dei beni italiani e i margini di profitto di alcune imprese possano attenuare temporaneamente l’impatto, un forte rallentamento del commercio mondiale renderebbe inevitabile un contraccolpo sull’economia europea e italiana.  
Inoltre, gli investimenti, già frenati da un basso utilizzo della capacità produttiva e da condizioni di finanziamento restrittive, potrebbero risentire ulteriormente dell’incertezza legata all’evoluzione delle politiche commerciali.
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Le reazioni politiche e le prospettive future
In risposta alle tensioni commerciali, la premier Giorgia Meloni - che stasera incontrerà il presidente statunitense Donald Trump a Washington - ha sottolineanato la necessità di "lucidità" e l’intenzione dell’Europa di raggiungere un’intesa per ridurre le barriere commerciali. Meloni ha dichiarato che l’Europa vuole "restare a fianco di chi produce", evidenziando l’importanza di mantenere aperti i canali di dialogo con gli Stati Uniti.  Parallelamente, l’Istat ha stimato che un aumento delle tensioni commerciali potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita del Pil italiano di 0,2 punti percentuali nel 2025 e di 0,3 nel 2026, sottolineando la vulnerabilità dell’economia nazionale a shock esterni.  
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Una minaccia concreta 
Mentre l’Italia mostra segnali di ripresa economica nel primo trimestre del 2025, le incertezze legate alle politiche commerciali internazionali, in particolare l’aumento dei dazi statunitensi, rappresentano una minaccia concreta. La capacità del paese di navigare queste sfide dipenderà dalla resilienza del suo tessuto produttivo e dalla capacità di mantenere relazioni commerciali stabili con i partner internazionali.

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