Mario Draghi, quando mancano ormai poche settimane alla fine del suo mandato ''pieno'' da presidente del consiglio, ha colto l'occasione di una conferenza stampa (per spiegare contenuti e finalità del nuovo 'decreto aiuti') per mettere in chiaro che non ha in agenda un secondo passaggio a Palazzo Chigi e dando un paio di sberle in senso figurato a chi, mentre il Paese è in prima linea per aiutare l'Ucraina, ''parla di nascosto'' con la Russia per togliere le sanzioni contro Mosca.
Nomi Draghi non ne ha fatti, ma il destinatario della sua invettiva è abbastanza palese, senza bisogno di svelarne l'identità...Le parole di Draghi sono state molto dure, inequivocabili e, almeno nelle sue intenzioni, hanno voluto dare l'immagine di un Paese ''forte'', leale all'alleanza atlantica e che ''cresce economicamente''.
Dl aiuti: conferenza stampa di Mario Draghi
Quindi la stoccata anche a chi nel centrodestra chiede una revisione del Pnrr, viste le mutate condizioni rispetto a quando il piano è stato pensato, elaborato e ''bollinato'' dall'Ue: ''Non condivido - ha detto - la visione negativa di chi vede che il Pnrr così non va bene e chi parla di togliere le sanzioni e parla di nascosto con i russi, c'è gente che lo fa e c'è gente che non lo fa".
Frasi che avevano dei destinatari, ma con alcuni che ne hanno avvertito la durezza più di altri. Draghi ne ha avuto per tutti coloro che non ne hanno condiviso la linea nella delicatissima fase seguita all'invasione russa dell'Ucraina, quando si doveva decidere che risposta dare all'aggressione di un Paese sovrano.
"Nei rapporti internazionali - ha detto - bisogna essere trasparenti. Ci vuole coerenza, non giravolte per cui si vota l'invio delle armi e poi si dice 'no, non sono d'accordo'. Oppure, ancora peggio, non si può inorgoglirsi dell'avanzata Ucraina dopo che si è votato contro... Si voleva forse che l'Ucraina si difendesse a mani nude?". E qui, forse, le orecchie sono fischiate a Giuseppe Conte che, sul dossier Ucraina, è apparso ondivago e anche contraddittorio, smentendosi (sono stato frainteso, la sua spiegazione) a distanza di poche ore sull'opportunità di inviare armi a Kiev. Draghi, sempre su sollecitazione dei giornalisti, ha detto la sua sulla ''vicenda Ungheria'' che, bacchettata dall'Ue per come - ad avviso di Bruxelles - non rispetti la democrazia entro i suoi confini, è stata difesa da Lega e Fratelli d'Italia.
"Noi abbiamo una diversa idea di Europa, difendiamo lo Stato di diritto, i nostri alleati sono la Germania, la Francia che difendono lo Stato di diritto. C'è da domandarsi come uno si sceglie i partner? Certamente sulla base di una comunanza ideologica, ma anche sulla base della tutela degli interessi degli italiani. Bisogna chiedersi chi mi aiuta a proteggere gli italiani meglio? Chi conta di più tra questi partner? Datevi voi le risposte".
E, per restare in tema di democrazia, sempre rispondendo ai giornalisti, Draghi ha detto: ''La democrazia italiana è forte, non si fa abbattere dai nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati. Non bisogna aver timore di qualunque voce. Negli ultimi 20 anni la Russia ha effettuato una sistematica opera di corruzione in molti Paesi europei e negli Stati Uniti, non c'è niente da stupirsi sono cose note".
Le misure del decreto aiuti ter
Estensione del credito d'imposta alle piccole imprese
Il meccanismo del credito d'imposta da ottobre varrà quindi per tutte le imprese. Fino al 30 settembre è confermato l'attuale meccanismo, con credito d'imposta al 25% per le imprese energivore e al 15% per le altre imprese con consumo maggiore di 16,5 MW. Per i mesi di ottobre e novembre è previsto un rafforzamento, con soglia del 25% per le imprese energivore e gasivore e al 40% per tutte le imprese che consumano gas.
Garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette, con accordi da sviluppare con le banche per offrire i prestiti al tasso più basso, in linea con il Btp. E conferma della riduzione delle accise su gasolio e benzina fino a tutto novembre, con prossimo decreto ministeriale.
Stanziamento di 400 milioni per il Servizio sanitario nazionale, suddiviso tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese RSA e strutture private.
Bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20.000 euro lordi annui, compresi i pensionati (platea di 22 milioni di persone). E stanziamento di circa 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell'alimentazione delle serre
Contributi economici per le scuole paritarie per far fronte al caro bollette. E revisione in senso restrittivo della disciplina in materia di delocalizzazioni, con aggravio delle sanzioni. Previsti inoltre contributi in favore dello sport, del mondo della cultura (in particolare cinema e teatri) e del terzo settore. Stanziati 100 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. In attuazione del PNRR, norme per la realizzazione di nuovi alloggi universitari e modifiche alla disciplina degli Istituti Tecnici Superiori
Inserita una norma per aiutare gli enti che gestiscono servizi per la disabilità a sostenere i costi dell'energia. Istituito un fondo di 120 milioni l'anno, di cui 100 da fondi gestiti dal ministro per le Disabilità. I fondi spettano agli enti del III settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali in regime residenziale e semiresidenziale per disabili che per l'aumento dei costi energetici hanno subito un incremento dei costi oltre il 30% nel III e IV trimestre".