DAZN ha deciso di interrompere anticipatamente l’offerta promozionale che permetteva ai nuovi abbonati di accedere a tutte le partite di Serie A per 9,99 euro al mese, un prezzo nettamente inferiore rispetto alle tariffe standard, che possono arrivare fino a 59,99 euro. La decisione ha generato forti reazioni sia tra gli utenti che nel settore dello streaming sportivo, aprendo un dibattito sulla sostenibilità economica del modello adottato dalla piattaforma.
DAZN ritira l'offerta da 9,99 euro per la Serie A: le ragioni dietro la scelta e le reazioni degli abbonati
L'iniziativa era stata lanciata con l’obiettivo di attrarre un pubblico più ampio, intercettando anche una fetta di utenti che finora non aveva sottoscritto un abbonamento a causa dei prezzi elevati. Tuttavia, l'elevato numero di adesioni e il conseguente impatto sui ricavi potrebbero aver spinto l'azienda a riconsiderare la durata della promozione.
DAZN ha investito somme ingenti per l’acquisizione dei diritti della Serie A e per migliorare la qualità del servizio, e un'offerta così vantaggiosa rischiava di compromettere il ritorno sugli investimenti nel medio-lungo termine. La necessità di garantire una redditività sostenibile e la pressione da parte dei partner commerciali e degli azionisti hanno probabilmente giocato un ruolo chiave nella scelta di ritirare l'offerta prima della sua scadenza prevista.
Le proteste dei vecchi abbonati
Il ritiro anticipato della promozione ha scatenato una forte reazione da parte degli utenti storici della piattaforma, che si sono sentiti penalizzati per aver pagato negli anni abbonamenti a prezzi molto più elevati. Molti abbonati di lunga data hanno espresso il loro malcontento sui social media, sottolineando la disparità tra i nuovi clienti e coloro che hanno sostenuto la piattaforma sin dal suo arrivo in Italia.
Le proteste si sono concentrate sulla mancanza di offerte fedeltà, con richieste di agevolazioni per chi è già cliente, come sconti o pacchetti personalizzati. Alcuni utenti hanno minacciato di disdire l’abbonamento, mentre altri hanno espresso preoccupazione per la gestione delle future campagne promozionali della piattaforma.
Le sfide economiche di DAZN e il contesto competitivo
La decisione di DAZN arriva in un momento di forte concorrenza nel settore dello streaming sportivo. Oltre ai diritti sulla Serie A, la piattaforma deve confrontarsi con competitor come Sky e Amazon Prime Video, che offrono pacchetti diversificati e spesso integrati con altri servizi.
DAZN si trova quindi a dover affrontare una doppia sfida: da un lato, la necessità di mantenere la sua posizione dominante nel mercato, dall’altro, l’equilibrio tra prezzi accessibili e sostenibilità economica. Le recenti pressioni sul costo del denaro e le difficoltà nel convertire gli utenti occasionali in abbonati a lungo termine rendono ancora più complesso il panorama.
Prospettive future: nuovi pacchetti e strategie commerciali
Nonostante le polemiche, DAZN continua a puntare su nuove strategie commerciali per fidelizzare la propria base di utenti e attrarne di nuovi. Tra le ipotesi in discussione vi è l’introduzione di abbonamenti flessibili, con offerte a tempo limitato o pacchetti modulabili in base alle preferenze degli utenti, consentendo loro di scegliere tra diversi livelli di servizio a seconda delle necessità e della disponibilità economica.
Allo stesso tempo, la piattaforma potrebbe intensificare le collaborazioni con gli operatori di telecomunicazioni per offrire pacchetti congiunti che combinino connettività internet e accesso ai contenuti sportivi, una formula già adottata con successo da diversi player del settore.
Lezioni apprese e sfide future
Il caso dell’offerta ritirata rappresenta un chiaro segnale delle sfide che le piattaforme di streaming sportivo devono affrontare in un mercato in continua evoluzione. DAZN dovrà lavorare per migliorare la percezione del marchio tra i suoi abbonati di lunga data, evitando situazioni che possano generare malcontento e potenziali disdette.
La lezione che emerge è che il mercato dello streaming sportivo non può essere guidato solo da logiche di acquisizione a breve termine, ma deve basarsi su un equilibrio sostenibile tra prezzo, qualità del servizio e fidelizzazione degli utenti.