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Dazi Ue: mini pacchi, Shein e Temu pagano 3 euro

- di: Vittorio Massi
 
Dazi Ue: mini pacchi, Shein e Temu pagano 3 euro
Da luglio 2026 la tassa sui pacchi low-value che entrano nell’Unione Europea scuote l’e-commerce.

Bruxelles accelera: i ministri dell’Economia dell’UE hanno deciso di imporre un dazio doganale fisso di 3 euro per ogni piccolo pacco in arrivo da Paesi extra-UE, con l’obiettivo di arginare l’esplosione delle spedizioni a basso costo soprattutto da piattaforme come Shein, Temu e AliExpress. La misura sarà operativa dal 1° luglio 2026 e resterà in vigore in forma temporanea fino alla riforma complessiva delle dogane prevista per il 2028.

Perché 3 euro e cosa cambia

Questa nuova tassa sostituisce l’esenzione doganale per pacchi con valore dichiarato inferiore a 150 euro, fino ad ora esentati da dazi ma non da IVA. Dal 2026, ogni pacco importato dal di fuori dell’Ue e registrato nel sistema IOSS per l’IVA dovrà pagare un contributo di 3 euro, applicato per pacco, non per prodotto — anche se alcune interpretazioni prevedono un’esazione per tipologia merceologica contenuta nella stessa spedizione.

Secondo la Commissione europea, nel 2024 sono entrati nell’Unione circa 4,6 miliardi di pacchi low-value, di cui oltre il 90% dalla Cina, con un volume di circa 12 milioni di spedizioni al giorno. Questi numeri hanno reso evidente la necessità di ridisegnare le regole doganali, per garantire concorrenza leale e affrontare problemi di sicurezza dei prodotti e di evasione fiscale.

Obiettivi dichiarati

  • Contrastare la concorrenza sleale nei confronti dei commercianti Ue, che pagano dazi e tasse regolari.
  • Ridurre le frodi legate al sistema di esenzioni e alla sottovalutazione delle merci per evitare tassazione.
  • Migliorare sicurezza tramite controlli più efficaci su prodotti potenzialmente pericolosi.

La prospettiva italiana

L’Italia sta valutando di introdurre, nella manovra 2026, un contributo nazionale di circa 2 euro sui pacchi extra-UE di valore basso come “costi di gestione”, che potrebbe convivere oppure essere integrato con il dazio europeo da 3 euro. Questo potrebbe generare entrate per lo Stato e allineare le regole nazionali alle politiche comunitarie.

Cosa dicono le imprese e i consumatori

I commercianti europei e alcuni governi nazionali sostengono che la misura sia necessaria per proteggere il tessuto produttivo locale e riportare un equilibrio commerciale. Diverse associazioni dei consumatori però sottolineano che il dazio da 3 euro potrebbe essere almeno in parte trasferito sui prezzi finali, incidendo sui consumatori stessi, e che servono regole più stringenti sulle responsabilità delle piattaforme di e-commerce.

Cosa succede dopo

La tassa di 3 euro è considerata una misura transitoria in attesa di un nuovo sistema doganale che eliminerà definitivamente la soglia di esenzione per i piccoli pacchi e applicherà le aliquote doganali ordinarie già a partire dal primo euro di valore. Questa riforma complessiva è prevista per il 2028 e comprende anche strumenti per digitalizzare e rendere più efficiente il controllo alle frontiere.

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