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Corea del Sud, inferno nei boschi: incendi nel Sud-est, 19 morti e un pompiere disperso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Corea del Sud, inferno nei boschi: incendi nel Sud-est, 19 morti e un pompiere disperso

Un’ondata di incendi boschivi senza precedenti ha colpito la Corea del Sud, concentrandosi in particolare nella regione sud-orientale del Paese. Almeno 19 persone hanno perso la vita nelle ultime 48 ore, mentre le autorità confermano il decesso di un pompiere e il ferimento di oltre trenta civili. Le fiamme, alimentate da venti secchi e sostenuti, hanno costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni e hanno distrutto interi villaggi, coltivazioni, infrastrutture elettriche e linee ferroviarie.

Corea del Sud, inferno nei boschi: incendi nel Sud-est

Tra le vittime, anche un vigile del fuoco che si trovava a bordo di un elicottero precipitato durante le operazioni di spegnimento nei pressi di Gyeongju, una delle aree più colpite. Secondo quanto riferito dalle autorità sudcoreane, il mezzo stava trasportando un carico d’acqua quando ha perso quota improvvisamente. I colleghi hanno trovato i rottami carbonizzati dopo ore di ricerche, in un contesto reso drammatico dalla scarsa visibilità e dalle alte temperature.

Scuole chiuse e città evacuate
Il governo ha disposto la chiusura temporanea di decine di scuole, mentre almeno sei città sono state evacuate parzialmente o totalmente. Le autorità sanitarie hanno lanciato l’allarme per i rischi respiratori, soprattutto tra bambini, anziani e pazienti cronici. Le mascherine FFP2, residue della pandemia, sono state distribuite come misura di emergenza alla popolazione nelle zone colpite, dove il livello di polveri sottili è salito oltre i limiti di sicurezza.

La risposta di Seul: esercito schierato e droni antincendio
Di fronte alla portata dell’emergenza, il presidente Yoon Suk-yeol ha convocato un consiglio straordinario di sicurezza e ha disposto la mobilitazione nazionale. Per la prima volta dalla fine del 2022, l’esercito è stato autorizzato a partecipare attivamente alle operazioni civili di soccorso, affiancando i vigili del fuoco e la protezione civile. Sono stati inoltre impiegati droni dotati di telecamere termiche per individuare i focolai più nascosti nelle aree montuose, mentre decine di Canadair sono in volo continuo.

Il cambiamento climatico tra le cause principali
Gli esperti concordano nell’indicare il cambiamento climatico come una delle cause scatenanti dell’eccezionale violenza degli incendi. In Corea del Sud, il mese di marzo ha fatto registrare temperature anomale e un prolungato periodo di siccità. Secondo i dati dell’Istituto Meteorologico Nazionale, negli ultimi dieci anni la frequenza e l’intensità degli incendi boschivi nel Paese è aumentata del 38%. Gli studiosi avvertono: “Questi fenomeni diventeranno strutturali se non si interviene subito a livello globale”.

Impatti economici e interruzione delle filiere produttive

Oltre al bilancio umano e ambientale, l’emergenza incendi sta avendo ripercussioni economiche significative. Alcune importanti aziende manifatturiere hanno sospeso la produzione per precauzione, mentre le vie di comunicazione interne risultano interrotte in più punti, con danni alla logistica e alle esportazioni. Il porto di Busan, uno dei più trafficati dell’Asia, ha limitato temporaneamente le operazioni di carico per via della densa coltre di fumo che avvolge la zona.

Solidarietà internazionale e sostegno dall’ONU

Le immagini trasmesse dalle televisioni sudcoreane hanno fatto il giro del mondo, mostrando un Paese ferito ma non piegato. Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha espresso solidarietà e ha offerto supporto tecnico e logistico, mentre la Commissione Europea ha attivato il Meccanismo di Protezione Civile per coordinare eventuali aiuti. Dall’Italia, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si è detto pronto a intervenire in caso di richiesta ufficiale.

Una lezione dolorosa, ma necessaria

Nel frattempo, la Corea del Sud si interroga sulle proprie politiche di prevenzione e resilienza. La Commissione per la Sicurezza Ambientale del Parlamento ha annunciato una revisione urgente dei piani forestali e delle strategie di gestione del territorio. “Questa tragedia – ha dichiarato la presidente della Commissione – ci impone di cambiare approccio. Non è più solo una questione climatica: è un’urgenza di sicurezza nazionale”.

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