I conti brillano: banche e assicurazioni spingono utili a Milano
Bilanci semestrali 2025: crescita e segnali positivi nonostante l’incertezza economica.
(Foto: fotomontaggio).
Nel primo semestre 2025 i bilanci delle società italiane quotate mostrano una dinamica complessivamente solida,
con una spinta netta arrivata dai settori bancario e assicurativo. Il quadro è ricostruito nel
Bollettino statistico Emittenti della Consob (dati riferiti al semestre e confronto con fine 2024).
Banche: utili a doppia cifra anche con i tassi in discesa
Le banche quotate a Milano hanno chiuso il semestre con utili aggregati pari a 16,7 miliardi,
in crescita di +11,9%. Il risultato arriva nonostante un margine di interesse in calo del 4%
con l’avvio della fase di allentamento monetario della Bce: la compensazione è arrivata soprattutto da
commissioni più alte e da una maggiore efficienza operativa.
Sul fronte della solidità, la fotografia segnala patrimonio netto a 191,3 miliardi (+4,1% rispetto
a fine 2024), crediti deteriorati in ulteriore calo e un cost/income in netto miglioramento.
Assicurazioni: ricavi in salita, spese tagliate
Le assicurazioni riportano un utile complessivo intorno a 3 miliardi, con un progresso del
+5,9%. A trainare: ricavi assicurativi +4,4% e un forte contenimento dei costi
(spese di vendita, generali e operative) indicato in -35,8%.
Il rovescio della medaglia è un patrimonio netto in lieve flessione: 42,2 miliardi (circa -1,7%).
Società non finanziarie: fatturato in crescita, margini più stretti
Fuori da banche e assicurazioni, le società quotate hanno realizzato utili complessivi per 14,8 miliardi,
in calo del -3,4%, nonostante un fatturato +5,4%. Il freno, nel semestre, è l’aumento dei
costi operativi e delle spese che ha ridotto la redditività.
Pmi su Egm: segnali di resilienza
Le Pmi negoziate su Euronext Growth Milan segnano utili aggregati per 178 milioni (+8,4%)
e un rafforzamento del patrimonio netto a 5,1 miliardi (+0,7%).
Cosa guardare nella seconda metà del 2025
Il semestre racconta una finanza quotata in buona salute, ma con un punto chiave: se i tassi scendono ancora,
per le banche diventa cruciale mantenere il ritmo su commissioni, servizi ed
efficienza. Per le imprese non finanziarie, invece, la partita è sui costi e sulla capacità
di difendere i margini in un contesto di domanda non sempre lineare.