• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Confimprese, Resca: “Retail e ristorazione non riescono ad attirare nuove risorse”

- di: Barbara Bizzarri
 
Confimprese, Resca: “Retail e ristorazione non riescono ad attirare nuove risorse”

Al via la prima edizione di Retail & People, evento organizzato da Confimprese in collaborazione con Università IULM, IULM Osservatorio di Retail Brand Communication, Largo Consumo e Università di Parma per presentare la ricerca Retail people track 2024, che analizza le best practice nella valorizzazione del personale nel punto vendita e i migliori modelli organizzativi di relazione tra sede e negozi, ovvero personale della Gdo, del retail non food, della ristorazione commerciale, di agenzie di marketing operativo attivo negli store.

Confimprese, Resca: “Retail e ristorazione non riescono ad attirare nuove risorse”

“La decisione di realizzare quest’anno un primo convegno sul tema people - spiega Mario Resca, presidente Confimprese - è una risposta alle crescenti complessità e ai cambiamenti in atto nel mercato del lavoro. Del resto, è innegabile che la scarsa professionalità, la denatalità e la fuga di giovani all’estero alla ricerca di riconoscimenti professionali e salariali allargano il solco tra lavoro e imprese e gettano ombre sul futuro del lavoro e della produttività del nostro Paese. Anche se secondo dati Istat a febbraio l’occupazione in Italia torna a crescere e registra in particolare un +1,4% per i giovani tra i 25 e 34 anni con un consolidamento dei contratti a tempo indeterminato del +3,9%, è palese che retail e ristorazione non sono in grado di attirare nuove risorse, specie i giovani”.

Dalla ricerca, condotta su un campione di 3.260 lavoratori del settore retail, emerge la predominanza femminile nel settore, pari al 68%. Prevalgono i giovani con meno di 45 anni per l’82,3% e il 53,4% con meno di 35 anni. Dal punto di vista occupazionale, il 63,1% del campione è impiegato come assistenti alla vendita, il 20,2% gestisce le casse e il 15,9% ricopre ruoli di store manager, mentre il 60,5% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato. Il 90% dei lavoratori guadagna tra 500 e 2mila euro al mese. Il 7,4% del campione è costituito da ‘nuovi italiani’, indicando un’interessante diversità culturale all’interno della forza lavoro.

Quanto alla previsione di turnover nei prossimi tre anni, si attesta intorno al 40%, con variazioni significative tra i settori: il tasso annuale di turnover va dal 27,9% nel settore della somministrazione al 13,2% nel non alimentare.

Da un’indagine condotta dal centro studi Confimprese tra le aziende associate risulta che c’è grande carenza di personale di vendita in particolare nelle regioni del Nord (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto), nonostante le aziende siano pronte a investire nella formazione delle risorse e disponibili all’assunzione, sia pure con forme contrattuali flessibili anche di nuove categorie di lavoratori, quali donne vittime di violenza, rifugiati e carcerati ex art.21. Le aziende associate segnalano che l’equilibrio tra vita privata e lavoro è indicato come la principale richiesta dei dipendenti, seguito da flessibilità oraria e benessere economico. Se da un lato si è sempre più consapevoli dell’importanza di avere dei veri e propri ambassador del brand, dall’altro i retailer si scontrano con la fatica di trovare risorse professionali. Le cause vanno ricercate in una nuova cultura del lavoro che si è sviluppata nell’era post-pandemica e che porta soprattutto i giovani under 35, che rappresentano oltre la metà dei dipendenti del settore retail, a cercare retribuzioni migliori alla luce dell’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto, un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata, motivazione e nuovi stimoli. Tra le principali cause che influenzano la motivazione e la percezione di stress tra i lavoratori del settore retail vi sono, da un lato, l’autonomia concessa ai team di lavoro nello store e il supporto fornito dallo store manager e, dall’altro, la gestione inadeguata delle code alle casse, le rotture di stock e la congestione all’interno del punto vendita.

In questo contesto è fondamentale che le imprese si preoccupino del benessere dei propri dipendenti, ma ancora di più che contribuiscano a creare una solida cultura del retail, che oggi manca, e rapporti più stretti con il mondo della scuola. E proprio fare cultura sulla professionalità ed i percorsi di carriera nel retail Confimprese a novembre 2023 ha istituito il primo ITS in Italia per store manager del retail e della ristorazione con il supporto di 10 aziende associate, che hanno selezionato e assunto con un contratto di apprendistato giovani under 30, che alla fine dei 2 anni avranno un titolo di studio riconosciuto.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 119 record
11/12/2025
Pier Silvio Berlusconi: “Mfe è ora una vera multinazionale”
Pier Silvio Berlusconi: “Mfe è ora una vera multinazionale”
11/12/2025
La grande protesta agricola europea: Bruxelles 18 dicembre
Tutti i dettagli sulla manifestazione degli agricoltori europei a Bruxelles per difendere ...
11/12/2025
UNESCO, Coldiretti: la cucina italiana spinge l’export agroalimentare verso il record dei 73 miliardi
L’effetto patrimonio immateriale moltiplica il valore del Made in Italy, ma dazi e barrier...
11/12/2025
Fed, nuovo taglio dei tassi: impatto minimo sulle banche italiane
La forchetta scende al 3,5–3,75%, ma per gli istituti UE il rischio resta contenuto
11/12/2025
WebSoft italiane, l’indagine Mediobanca: nel 2024 fatturato a 43,4 miliardi (+97,4% sul 2019)
Boom dei ricavi, occupazione in crescita e forte spinta da M&A, ma i margini si assottigli...
11/12/2025
Gruppo FS, Donnarumma: “Nel 2025 investimenti per oltre 18 miliardi”
Il Piano Strategico accelera sulla modernizzazione del sistema ferroviario
Trovati 119 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720