Confesercenti: "Grave impatto del conflitto in Ucraina sull'economia italiana: servono interventi"

- di: Daniele Minuti
 
Confesercenti ha pubblicato un dossier che analizza il difficile percorso di recupero dell'economia italiana dopo lo shock causato dalla pandemia nel 2020. Un percorso ora reso immensamente più ripido per le difficoltà dovute al conflitto in Ucraina.

Dossier Confesercenti sull'impatto della situazione in Ucraina sull'economia italiana

La crisi ucraina infatti ha esasperato la situazione relativa ai prezzi di energia, gas e carburanti, somma di fattori che potrebbe portare l'inflazione all'8% già nel 2022, cifra che in Italia non veniva raggiunta da un trentennio (e che potrebbe portare 26,1 miliardi di euro in consumi e un calo di 41,3 miliardi di euro dell'aumento previsto per il PIL).

Una notizia molto negativa dato che va a interrompere un recupero ancora non completato, col PIL che era ancora inferiore ai livelli del 2019 di 52 miliardi di euro (con i consumi a -74 miliardi di euro e le presenze turistiche a -174 milioni).

Le previsioni per il 2022 vanno quindi riviste al ribasso a causa del conflitto: la crescita del PIL passerebbe dalle stime iniziali (+61,5 miliardi di euro e +3,7% rispetto al 2021) a +20,2 miliardi di euro e una crescita di "solamente" 1,2 punti percentuali. I consumi passano da +35,9 miliardi di euro stimati a +9,8 miliardi. Un colpo durissimo per le imprese che da un biennio stanno soffrendo il peso della crisi, in particolare quelle di commercio, turismo e ristorazione.

Quest'ultimo segmento ha visto calare la spesa di 30,4 miliardi nel 2020, dato non compensato da +8,5 miliardi di euro del 2021. Dati negativi pronti a inasprirsi ancora di più per il conflitto in Ucraina, con una prevista flessione di 2,4 miliardi di euro delle vendite non alimentari e la salita dei costi fissi come gas ed energia.  

Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti (nella foto), ha commentato: "Il conflitto in Ucraina è in primo luogo una tragedia umanitaria, che si sta però trasformando sempre di più in una catastrofe economica, con un forte impatto anche sull’Italia. Dopo due anni terribili, le imprese si trovano a fronteggiare una nuova emergenza. Dobbiamo fare tutto il possibile per contenere la tensione inflazionistica. Abbiamo già proposto un patto sociale tra governo, imprese, sindacati e banche per contenere la corsa dei prezzi. Ma occorrono anche nuovi e più incisivi interventi per contenere i costi energetici per famiglie e imprese, a partire da misure per calmierare il costo della materia prima e dalla riduzione temporanea di accise ed iva su gas, energia e carburanti".
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