Evergrande sospende le negoziazioni alla Borsa di Hong Kong

- di: Redazione
 
Evergrande, lo sviluppatore immobiliare cinese in profonda crisi per il suo grave indebitamento e per l'impossibilità di farvi fronte, ha sospeso oggi le negoziazioni a Hong Kong. In un atto ufficiale, depositato alla Borsa di Hong Kong, Evergrande ha reso noto che l'interruzione delle contrattazioni era stata decisa in attesa di un "annuncio contenente informazioni privilegiate".

Evergrande sospende le negoziazioni alla Borsa di Hong Kong

La società ha circa 300 miliardi di dollari di passività totali, tanto che da mesi gli analisti temono che un suo collasso potrebbe innescare una crisi più ampia nel mercato immobiliare cinese, danneggiando i proprietari di case e il sistema finanziario in generale. La Federal Reserve statunitense ha avvertito, lo scorso anno, che i problemi nel settore immobiliare cinese potrebbero danneggiare l'economia globale.
A dicembre, Fitch Ratings ha dichiarato che la società era inadempiente sul suo debito, un declassamento secondo l'agenzia di rating del credito che riflette l'incapacità di Evergrande di pagare gli interessi dovuti - appunto in dicembre - su due obbligazioni in dollari.

Sulla quotazione delle azioni della società, la scorsa settimana, ha avuto forti ripercussioni la circostanza che sono trascorse più scadenze di pagamento del debito senza segni che Evergrande rispettasse i suoi obblighi, anche se secondo quanto riferito, godeva di un periodo di grazia di 30 giorni per pagare quei debiti. Mentre i problemi finanziari della società sono aumentati, il mese scorso ha annunciato di aver fatto progressi iniziali nella ripresa dei lavori di costruzione. Il presidente della società, Hui Ka Yan, ha ha promesso di consegnare 39.000 unità immobiliari a dicembre. Un numero enorme rispetto alle meno di 10.000 unità che l'azienda aveva consegnato in ciascuno dei tre mesi precedenti.

Evergrande ha annunciato, sempre a dicembre, che avrebbe istituito un comitato per la gestione del rischio, di cui faranno parte anche i rappresentanti del governo, per concentrarsi sulla "mitigazione ed eliminazione" dei rischi futuri. Tra i suoi membri ci sono alti funzionari delle principali imprese statali del Guangdong, nonché un dirigente di un importante gestore di crediti inesigibili di proprietà del governo centrale.
La Banca centrale ha anche affermato che avrebbe pompato 188 miliardi di dollari nell'economia, apparentemente per contrastare il crollo immobiliare, che rappresenta quasi un terzo del PIL cinese.
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