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Christian De Sica: vorrei ma non posto

 
Viviamo nell’era del premessitismo, vale a dire che prima di intavolare un discorso tra persone civili si deve sempre premettere qualcosa, esempi trendingtopic recenti: non sono novax ma…; non sono di destra/non sono di sinistra ma…; non sono razzista ma…, e continuate a piacere onde evitare di farvi prendere a picconate da turbe selvagge di aficionados di qualche fazione irragionevole. Ebbene, siccome anche io per una volta voglio sentirmi parte del gruppo devo premettere, manina sul cuore, che adoro tutti i personaggi di Christian De Sica, da Borotalco in poi. Li amo dello stesso spietato amore che riservo agli amici e parenti (cinematografici) di Monicelli. A che serve la psicanalisi se posso sentire “Zattolin, tenga: la mutanda!” quando voglio, perché altro che streaming, c’ho il dvd nei secoli fedele? A che serve strapparsi i capelli per l’infedeltà del fidanzato se basta un’arringa di Fabio Trivellone, altro che Heidegger, per capire la complessità dell’animo umano e l’impellenza di saltabeccare da un bidone all’altro pur avendo a casa me?

Christian De Sica polemizza con l'attrice Gaia Nanni

Immagino quindi lo strazio di De Sica nel constatare che c’è chi ha preso sul serio questi meravigliosi personaggi caricaturali decidendo di eleggerli a modelli di vita con estremo disdoro del loro interprete, il quale non si capacita della cafonaggine che imperversa ovunque, nelle strade, sui social, dappertutto e siamo costretti a essere circondati da tanti Ciardulli, Berni e Ciurla mentre sui social dobbiamo sorbirci chiappe corredate da frasi idiote attribuite prevalentemente a defunti che non possono inorridire e difendersi, soprattutto Oscar Wilde, Marilyn Monroe e Jim Morrison, in una sequela ininterrotta composta da tramonti, barche, culi, spiagge, cibo, hotel, culi e vabbè, manco fossero arazzi del Seicento.

Comunque sembrava finita là, con Christian De Sica che si scandalizza, o tempora o mores, e gli altri che plaudono o gli danno del rimba: ma il trucchetto è noto da un paio di anni almeno, si sa che così si riconoscono i più invidiosi oppure chi ha più da perdere, del resto qualcuno ha detto che negli altri vediamo soltanto noi stessi. A questo punto però salta fuori Gaia Nanni, attrice fiorentina sconosciuta ai più, che mentre plaude alla sua arte dice che per essa c’è tanto di meglio da cui attingere, altro che Mirandolina o la quarta amante di De Sica in Vacanze di Natale.
Allora: a parte che La locandiera è un incantevole evergreen teatrale e Carlo Goldoni un caposaldo della nostra letteratura, io che attrice non sono firmerei subito per fare pure la decima amante di De Sica in un qualsiasi Vacanze di Natale anche solo per la gioia di mostrarlo ai nipotini che non ho, ma pazienza.

Invece, la Gaia fa la snob e lui giustamente replica su IG, ma chi te conosce?! Ovviamente, si scatena la baraonda perché la ragazza risponde buttandola sul personale, e sul sono donna, e sul tengo famiglia che in Italia è sempre un successone, garantisce Flaiano. De Sica manco a dirlo nonostante i cuori sostenitori dei fans cancella il post galeotto e io ci metto la mano sinistra sul fuoco, tranquilli sono mancina, che la Nanni ormai m’ha fregato il contratto per questo Natale e forse pure per i prossimi. In compenso ho smesso di seguire su IG le folkloristiche smandrappate con le chiappe al vento che filosofeggiano sulla fine del mondo e adesso seguo De Sica.
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