Ferragni e Codacons: pace natalizia o marketing travestito da intesa?

- di: Marta Giannoni

29/12/2024

L’intesa tra Chiara Ferragni e Codacons sul caso pandoro è l’ennesima rappresentazione del nostro tempo: un mix di teatrino mediatico, polemiche che si accendono e spengono come luci di Natale, e un pizzico di convenienza strategica che lascia sempre un retrogusto amaro.
Dopo anni di battaglie legali e accuse reciproche – da una parte Codacons che puntava il dito contro Ferragni come simbolo di consumismo sfrenato, dall’altra l’imprenditrice digitale che rispondeva alle accuse con velate frecciatine social – arriva il sorprendente accordo natalizio. La collaborazione, che prevede la donazione di parte dei proventi del celebre “pandoro di Chiara Ferragni” a una causa benefica, ha lasciato molti a bocca aperta.
“Un gesto simbolico di distensione e solidarietà”, dice Codacons. Ma è difficile ignorare come questo sodalizio improvviso sembri più una mossa studiata a tavolino che un sincero ravvedimento.
E mentre i social si dividono tra applausi entusiasti e critiche feroci, resta una domanda: quanto vale davvero una riconciliazione mediatica quando entrambe le parti sembrano avere molto da guadagnare – l’una in credibilità, l’altra in redenzione pubblica?
Chiara Ferragni e Codacons hanno forse trovato la loro pace natalizia, ma il dubbio resta: è stata firmata sotto l’albero o sopra una scrivania?
(Nella foto Chiara Ferragni e l’attore Jonathan Kashanian)

Tags: chiara ferragni, codacons, pandoro, accordo, Jonathan Kashanian,

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