Saldi e direttiva Omnibus: troppa disinformazione, Assoutenti propone un tavolo di confronto al Mimit

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Con l’avvio dei saldi invernali, l’Italia si prepara a un appuntamento irrinunciabile per il commercio e i consumatori. Ma anche quest’anno l’ombra della disinformazione rischia di compromettere la fiducia nel sistema. La direttiva Omnibus, recepita nel 2023 per contrastare i cosiddetti “prezzi civetta” e garantire maggiore trasparenza negli acquisti, è ancora poco conosciuta, e la sua applicazione appare frammentaria.

Saldi e direttiva Omnibus: Assoutenti propone un tavolo di confronto al Mimit

“È evidente che c’è un gap di conoscenza sia da parte dei consumatori che degli esercenti,” denuncia Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti (nella foto). “Serve un’azione coordinata per chiarire le regole e tutelare il diritto dei cittadini a offerte reali e trasparenti.” La proposta è quella di istituire un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), con l’obiettivo di sensibilizzare entrambe le categorie e promuovere una maggiore consapevolezza.

Saldi e direttiva Omnibus: cosa prevede la normativa

La direttiva Omnibus rappresenta un punto di svolta nel panorama delle regolamentazioni commerciali. Tra le principali disposizioni, l’obbligo per gli esercenti di indicare, sull’etichetta dei prodotti in saldo, il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti. Una misura pensata per contrastare pratiche scorrette come l’aumento artificiale dei prezzi prima dei saldi, per poi applicare sconti fittizi.

“Il problema è che questa regola non è ancora completamente rispettata,” spiega Melluso. “Sia nei negozi fisici che nelle piattaforme online, continuiamo a riscontrare violazioni che danneggiano i consumatori e penalizzano la credibilità degli esercenti onesti.”

I consigli di Assoutenti per acquisti consapevoli

Per evitare brutte sorprese, Assoutenti ha stilato un vademecum rivolto ai consumatori:

Prezzo dei 30 giorni: controllare che sull’etichetta sia indicato il prezzo più basso praticato nel mese precedente.

Cambio merce: non è obbligatorio per prodotti senza difetti, ma in caso di merce difettosa è essenziale conservare lo scontrino.

Esposizione chiara: i prodotti in saldo devono essere separati da quelli a prezzo pieno, con cartelli espliciti e non ingannevoli.

Fondi di magazzino: se il negozio offre articoli di stagioni passate, deve specificarlo chiaramente e applicare ulteriori sconti.

Pagamenti elettronici: i negozianti sono obbligati ad accettare pagamenti con carta anche per gli articoli in saldo.

Un mercato sempre più digitale, ma a rischio trappole

Il commercio online, che rappresenta una fetta crescente delle vendite in saldo, introduce ulteriori complessità. “Nel digitale, i prezzi possono cambiare rapidamente, e spesso le offerte sono difficili da verificare,” avverte Melluso. “È qui che la trasparenza diventa ancora più cruciale.”

Piattaforme e-commerce di grandi dimensioni come Amazon, eBay e Zalando sono chiamate a rispettare le stesse regole dei negozi fisici, ma la sorveglianza delle autorità e la consapevolezza degli acquirenti rimangono elementi fondamentali per garantire il rispetto della normativa.

Le lacune da colmare: infrastrutture e formazione

La proposta di un tavolo al Mimit punta a risolvere non solo le carenze di informazione, ma anche a creare una strategia condivisa per migliorare l’esperienza d’acquisto. “Non basta emanare una normativa, bisogna anche formare e sensibilizzare,” sottolinea Melluso.

L’obiettivo è diffondere una cultura del consumo responsabile, che tuteli i diritti dei cittadini e valorizzi il lavoro degli esercenti. “Educare alla trasparenza non è solo un vantaggio per il consumatore, ma anche un investimento sulla fiducia che genera fidelizzazione,” conclude Melluso.


In un panorama commerciale in rapida evoluzione, la trasparenza e la correttezza diventano elementi imprescindibili. I saldi, momento clou per milioni di consumatori, possono rappresentare un’opportunità straordinaria, ma solo se gestiti con regole chiare e condivise. La proposta di Assoutenti per un tavolo di confronto al Mimit va in questa direzione, puntando a una maggiore consapevolezza e a una tutela più efficace dei diritti di tutti.

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