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Borse europee vivaci ma in rosso, Milano frena con i finanziari

- di: Matteo Borrelli
 
Borse europee vivaci ma in rosso, Milano frena con i finanziari
Borse europee vivaci ma in rosso, Milano frena con i finanziari

Tra dubbi sull’IA e rotazioni lampo, Piazza Affari scivola: oro in corsa, petrolio in lieve calo, spread sotto i riflettori. Wall Street a metà seduta balla sulle big tech.

Le piazze europee si sono mosse con passo nervoso per tutta la seduta e, alla campanella, hanno scelto la prudenza: non un crollo, ma un arretramento compatto. Il filo rosso è la stessa domanda che rimbalza da una sala operativa all’altra: quanto durerà (e quanto costerà) la corsa agli investimenti sull’intelligenza artificiale?

Europa: chiusure in calo, umore “risk-off” senza panico

Nel finale, i listini del Vecchio Continente hanno limato i guadagni intraday e hanno chiuso in rosso. A fare da bussola è stata soprattutto la sensibilità del comparto tecnologico e, a catena, l’umore sul ciclo degli investimenti legati all’IA.

  • Francoforte: Dax a 24.211 punti (-0,34%).
  • Parigi: Cac 40 a 8.068 punti (-0,21%).
  • Madrid: Ibex a 16.854 punti (-0,17%).
  • Londra: Ftse 100 a 9.649 punti (-0,56%).
  • Zurigo: SMI a 12.887,48 punti (-0,14%).

Milano: il Ftse Mib chiude in calo, pesano banche e assicurazioni

In Italia la seduta ha raccontato due storie nello stesso film: una fase iniziale più tonica e un finale in progressiva frenata. La chiusura ufficiale ha visto il Ftse Mib a 43.513,95 punti, in calo dello 0,43% (dato di mercato, Milano, 12 dicembre 2025).

Il contraccolpo più evidente è arrivato dai finanziari. Nel comparto bancario e assicurativo hanno prevalso le vendite, complice un clima di “de-risking” e la lettura, da parte di diversi operatori, dello stop alle interlocuzioni su dossier transfrontalieri come un segnale di maggiore cautela sull’M&A.

Il risiko italiano: fari su Banco Bpm, Mps e le mosse dei soci

Tra i temi caldi di Piazza Affari ha continuato a tenere banco il perimetro del consolidamento bancario e il posizionamento dei grandi azionisti. Su Banco Bpm l’attenzione resta alta per l’evoluzione dei rapporti con i soci e per il calendario delle autorizzazioni: nel mercato circolano attese di uno slittamento a gennaio per alcuni via libera regolamentari.

Nel frattempo, Mps ha mostrato una tenuta migliore del settore e ha chiuso in progresso, mentre sul fronte telecom il titolo TIM è rimasto osservato speciale dopo l’aumento di partecipazione di Poste, che ha portato la quota oltre il 27% e ha impostato un percorso di rientro dalle soglie che farebbero scattare obblighi d’offerta, secondo quanto indicato nelle comunicazioni di mercato e nel commento degli analisti.

Focus titoli: chi sale e chi scende a Piazza Affari

Ftse Mib: migliori e peggiori

Maglia rosa per Amplifon, spinta da acquisti diffusi sul comparto e da una rotazione che ha premiato nomi difensivi/di qualità in una seduta più fragile per il rischio. Bene anche StMicroelectronics e Campari in un listino a due velocità.

In coda, la pressione si è concentrata sui bancari: Banco Bpm e Banca Mediolanum hanno guidato i ribassi, con Generali tra i titoli più venduti del comparto assicurativo.

  • Top 5 Ftse Mib: Amplifon (+2,04%), StMicroelectronics (+1,66%), Campari (+1,63%), Diasorin (+1,60%), A2a (+1,41%).
  • Flop 5 Ftse Mib: Banco Bpm (-1,67%), Banca Mediolanum (-1,66%), Prysmian (-1,53%), Generali (-1,48%), FinecoBank (-1,33%).

Mid Cap: sprint di Ariston e Webuild, Avio in frenata

Sul listino delle medie capitalizzazioni, giornata di scosse più ampie. Ariston Holding e Webuild hanno messo a segno i rialzi più robusti, seguite da Intercos, Pharmanutra e De’ Longhi. Sul lato opposto, Avio ha segnato la flessione più marcata.

  • Top 5 Mid Cap: Ariston Holding (+6,36%), Webuild (+6,18%), Intercos (+5,44%), Pharmanutra (+4,58%), De’ Longhi (+4,52%).
  • Flop 5 Mid Cap: Avio (-4,39%), Wiit (-2,20%), Juventus Fc (-1,69%), D’Amico (-1,04%), Ascopiave (-0,90%).

Small Cap: Beewize vola, scivola Class Editori

Tra le piccole capitalizzazioni, il mercato ha premiato i titoli più reattivi al flusso di ordini: Beewize è risultata la più brillante. Sul fronte ribassi, seduta difficile per E.P.H. e Class Editori.

  • Top 5 Small Cap: Beewize (+10,04%), Tessellis (+6,33%), Softlab (+3,70%), BasicNet (+2,92%), Italian Exhibition Group (+2,44%).
  • Flop 5 Small Cap: E.P.H. (-5,71%), Class Editori (-5,11%), Gabetti (-2,52%), Ops Italia (-2,48%), Fidia (-2,46%).

Il “caso IA”: tra entusiasmo e conti da far tornare

Il tema del giorno resta la traiettoria degli investimenti in AI. La sensazione, raccolta tra operatori e desk, è che il mercato stia diventando più selettivo: non basta più pronunciare “IA” in conferenza per strappare un premio automatico. La seduta ha alternato momenti di risk-on e improvvise prese di beneficio, con i semiconduttori sotto la lente.

In questo quadro, a Piazza Affari StMicroelectronics ha trovato sponda nelle parole del management: il CFO Lorenzo Grandi, intervenendo a San Francisco nei giorni scorsi, ha ribadito un quadro di domanda coerente con le indicazioni più recenti e ha descritto un andamento trimestrale in linea con i trend attesi.

Valute: euro stabile sul dollaro, sterlina “in controllo”

Sul mercato dei cambi, l’euro si è mosso senza strappi. In mattinata è stato indicato in area 1,174 contro dollaro (Milano, 12 dicembre 2025). Il fixing di riferimento delle 14:10 ha fotografato un cambio euro/dollaro a 1,1731 e euro/sterlina a 0,87670 (Roma, 12 dicembre 2025). In parallelo, la componente yen ha confermato un quadro di debolezza strutturale legato ai differenziali di tasso, con lo yen sotto pressione nelle giornate di rialzo dei rendimenti.

Materie prime: oro brillante, petrolio in lieve calo; gas TTF sotto i 30 euro

Se le Borse hanno scelto la cautela, i beni rifugio hanno provato a rubare la scena. L’oro è stato indicato in forte progresso di giornata, con un’accelerazione che ha alimentato l’interesse difensivo (Milano, 12 dicembre 2025). Le quotazioni spot hanno viaggiato oltre quota 4.300 dollari.

Il petrolio WTI (Light Sweet) è sceso in area 57,46 dollari al barile (Milano, 12 dicembre 2025), mentre per il Brent le indicazioni di mercato lo hanno visto muoversi attorno a 64 dollari al barile in una seduta segnata da fattori geopolitici e dinamiche di offerta.

Sul fronte energetico europeo, il gas naturale TTF scambiava a 27,37 euro/MWh nel pomeriggio: un livello che, pur lontano dai picchi del passato, resta monitorato dalle industrie e dai trader perché basta un cambio di meteo o di flussi per riaccendere volatilità.

Tassi e spread: Btp-Bund resta compresso, rendimento sotto osservazione

Nel reddito fisso, lo spread Btp-Bund si è mantenuto su valori storicamente contenuti: in mattinata è stato segnalato fino a 67 punti base, con il decennale italiano al 3,53% (Milano, 12 dicembre 2025). Altri monitoraggi intraday lo hanno collocato in area 75 punti base con rendimento 3,55%, a conferma di una seduta più “di aggiustamento” che di vera tensione.

Wall Street a metà seduta: Dow resistente, Nasdaq più fragile

Oltreoceano, a metà seduta i listini USA si sono mossi in modo divergente: Dow Jones in lieve rialzo, mentre S&P 500 e soprattutto Nasdaq hanno accusato il colpo nel tech. Il catalizzatore, secondo il flusso di notizie dai mercati americani, è stato l’effetto “doccia fredda” su alcuni nomi simbolo della catena dell’IA: prospettive e marginalità hanno riaperto la discussione su valutazioni e sostenibilità degli inv

Che cosa guardano ora gli operatori

La fotografia di fine giornata lascia tre appunti sul taccuino degli investitori:

  • IA sì, ma con selettività: il mercato sembra voler pagare crescita e capex solo se la redditività è credibile.
  • Finanziari: in Italia restano il termometro del rischio domestico e del risiko, ma anche il bersaglio naturale nelle sedute di prudenza.
  • Energia e rifugi: oro e gas continuano a fare da contrappesi emotivi quando l’azionario rallenta.

Insomma, seduta “vivace”, sì, ma con la vivacità di un mercato che non vuole cadere… e per questo cammina in punta di piedi.

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